Pieve Emanuele, 27 aprile 2012 - Ultimo Consiglio comunale col botto: non passa la nuova farmacia per Fizzonasco e non viene approvato il bilancio consuntivo. Morale? La maggioranza va in frantumi a pochi giorni dal voto e ora la parola potrabbe passare al prefetto.

«Sono in aula dal 1985 e voltagabbana simili non ne ho mai visti - commenta il presidente dell’assemblea Ubaldo Bungaro -. Posso capire che l’opposizione voti contro i provvedimenti presentati dalla maggioranza. Ma è intollerabile che consiglieri comunali che per cinque anni hanno condiviso le scelte della maggioranza, antepongano interessi elettorali a quelli della collettività». Lo sfogo del «grande vecchio» della politica pievese è arrivato a chiusura di una delle sedute consiliari più contraddittorie della storia. Fra insulti, urla e proclami, la maggioranza è definitivamente crollata sotto i colpi dei dissidenti dell’ultim’ora.

Prima la maggioranza è andata sotto sul voto per portare una nuova farmacia a Fizzonasco. Questo per il decreto sulle liberalizzazioni, che prevede una farmacia ogni 3300 abitanti. Tutta l’opposizione ha abbandonato l’aula (i consiglieri Luigi Angelone, Maurizio Obino e Roberto Zappia prima di lasciare hanno dichiarato di non essere d’accordo). Successivamente hanno abbandonato l’aula Giovanni Spagnuolo (che, pure a nome dell’assessore Domenico Scordia, ha dichiarato di abbandonare il Pdl e di votare contro la farmacia a Fizzonasco), Francesco Zannino e Alfonso Caroppi.

Poi è arrivato il momento del voto sul bilancio consuntivo. In aula erano rimasti otto consiglieri di maggioranza e nove di opposizione. Così il provvedimento è stato bocciato. Ora arriverà un inviato del prefetto che, naturalmente, avrà un costo che ricadrà sulla collettività. «Chi ha votato contro si assuma responsabilità anche morali - conclude Bungaro -. La seconda commissione presieduta da Obbino aveva licenziato il bilancio consuntivo vagliato in tre sedute».