Trezzano sul Naviglio, 11 marzo 2012 - Rabbia, incredulità e la richiesta di maggior controllo da parte di Federazioni e Coni. È stato un sabato difficile quello vissuto da Trezzano dopo la scoperta che Gianluca Mascherpa, 49 anni, l’allenatore della squadra di volley femminile, è stato arrestato per pedofilia. «Quanto accaduto deve spingere Federazioni e Coni a organizzare uno scambio di comunicazioni più frequente e costante che, insieme ai controlli più approfonditi, impedisca ad una persona con interdizione perpetua dai pubblici uffici e da attività in strutture frequentate da minori, come abbiamo scoperto essere l’arrestato, di ricoprire ruoli o cariche nelle società sportive», dice Gianpaolo Santini, presidente della Polisportiva di Trezzano, l’ultima società dell’hinterland milanese in cui l’uomo, che già ha scontato otto anni di prigione per abusi su minori, è riuscito a inserirsi. E proprio da Trezzano è partita la denuncia ai carabinieri.

«Le società dilettantistiche vivono di volontariato, non hanno mezzi, possibilità e autorità per effettuare certi controlli - prosegue il presidente –. Noi abbiamo delle regole ferree, per esempio l’allenatore non può entrare negli spogliatoi o avere il cellulare degli allievi, ma una comunicazione più schietta e diretta tra noi operatori del settore avrebbe evitato questo tipo di problemi».

Infatti in precedenza Gianluca Mascherpa aveva allenato in altre due società, l’Audax di Corsico e la Polisportiva San Giustino di Cesano Boscone. «Da noi ha allenato poco più di un mese – spiega Gabriele Penna, vicepresidente della Polisportiva e responsabile della pallavolo –. I primi problemi li abbiamo avuti con i dati anagrafici: ci aveva fornito una data di nascita e un nome differente. Ma l’episodio che ci ha spinto ad allontanarlo definitivamente è stata la segnalazione di un genitore che, oltre ad aver scoperto uno scambio di sms tra lui e la figlia, ci ha segnalato che l’uomo si era presentato a scuola dicendo di dover dare comunicazioni in quanto allenatore della società che la ragazzina frequentava». A questo punto è partito l’esposto: «Abbiamo invitato la famiglia a fare lo stesso e detto alle altre società di prestare attenzione».

Sconcerto anche all’oratorio: «Suore e genitori tengono monitorata la situazione – spiega don Antonio Chirulli, viceparroco di San Lorenzo - dobbiamo tenere gli occhi sempre aperti».
francesca.santolini@ilgiorno.net