Buccinasco, 15 febbraio 2012 - Prosegue la battaglia del comitato genitori della scuola materna parrocchiale contro la decisione del commissario prefettizio di tagliare il contributo comunale. Dopo la petizione che, a suon di banchetti ha visto già raccogliere 2.500 firme, papà e mamme hanno preso carta e penna e scritto al prefetto Gian Valerio Lombardi e anche al ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Francesco Profumo.

Ancora una volta i genitori hanno evidenziato l’iniquità della decisione, ormai esecutiva, che rescindendo una convenzione in atto da oltre 30 anni, ha ridotto del 60% il contributo alle famiglie che frequentano la scuola materna parrocchiale determinando un aumento delle rette stimabile intorno al 300%. In questo modo, è stato ricordato, molte famiglie non saranno più in grado di sostenere una simile spesa (oggi la retta che viene pagata è uguale a quella degli altri asili pubblici) e, oltre ad essere a rischio la sopravvivenza della struttura, si creerebbe una situazione di precarietà per le 30 lavoratrici di via Siena. Un’alleanza - quella tra Comune, scuola e parrocchia - iniziata nel 1961 e consolidata nel 1983 con una convenzione (in tutti gli asili di Buccinasco si paga la stessa retta e l’amministrazione comunale si impegna verso le famiglie a coprire la differenza tra il costo effettivamente sostenuto e quando versato con la retta).

Non solo, il servizio di pubblica utilità ricoperto dalla scuola parrocchiale è stato più volte confermato dall’amministrazione comunale che negli anni ’90, dopo l’esplosione demografica è passato da 15mila a 30mila abitanti, chiede l’ampliamento della struttura cofinanziandone la costruzione di due aule e un salone. «Prima di Natale il consiglio di amministrazione della scuola materna – spiegano i rappresentanti del comitato – ha recepito la necessità da parte del Comune di aggiornare la convenzione e di rivedere il contributo erogato, proponendo al Comune stesso di aprire un tavolo di lavoro con lo scopo di redigere un testo che tenesse in considerazione le esigenze di tutti i soggetti. A questa apertura non è seguita alcuna disponibilità da parte del commissario».

Le conseguenze di una possibile chiusura della struttura parrocchiale non ricadrebbero solo sulle famiglie dei bambini iscritti alla scuola. Per loro il disagio sarebbe quello di non poter ultimare il ciclo di studi dove lo hanno iniziato mentre per i genitori che dovranno iscrivere il proprio figlio al primo anno della scuola materna, il rischio potrebbe essere quello di trovarsi di fronte ad un rigido sbarramento. Infatti tutte le graduatorie (sia quelle della scuola pubblica che quelle della scuola parrocchiale) dovranno essere ricalcolate.

francesca.santolini@ilgiorno.net