Rozzano, 22 novembre 2011 - Orrore l’altra mattina a Rozzano Vecchio: due cani da caccia strappano dalle mani della sua padrona una bassottina e la sbranano a morsi. Poi arriva il cacciatore che recupera i suoi cani e se ne va. Inutili i soccorsi alla piccola bestiola che è morta poco dopo. Un fatto gravissimo, avvenuto alle porte della città, nella domenica in cui si vietava la circolazione alle auto ma non alle doppiette. E così è potuto accadere che due cani da caccia, addestrati a stanare animali feriti, si siano introdotti in un giardino privato mentre una donna stava per portare a spasso il suo cucciolo a quattro zampe; ed è accaduta la tragedia.

L’episodio lo racconta Roberto Pisano, il marito della donna che ha vissuto i momenti di terrore. «Sono stato svegliato ieri mattina (domenica, ndr) dalle urla d’aiuto di mia moglie. Era uscita alle 8.30 per portare fuori il cane, una bassottina nana di otto mesi. Ma non ha fatto in tempo ad aprire il cancello, che due cani da caccia, sfuggiti al controllo del loro padrone, hanno aggredito la cagnolina, senza che mia moglie potesse salvarla. Un vero film del terrore vissuto in prima persona. In meno di un minuto l’hanno sbudellata, tra le mani di mia moglie che come apriva la bocca di uno dei due cani, forzando la mascella con le mani, arrivava l’altro che addentava la cagnolina da un’altra parte. Poi il padrone è arrivato, ha ripreso i cani e se ne è andato, mentre noi correvamo al pronto soccorso nell’inutile tentativo di salvare la vita alla cagnolina». Impressionante la scena dopo l’aggressione alla cucciola di bassotto, completamente dilaniata dai cani più grossi.

«Mia moglie è sotto choc - prosegue Pisano - e ho tre bambini disperati. Questo è un altro aspetto della nostra civiltà, dove non si è sicuri da nessuna parte, dove i cacciatori sparano impunemente a pochi metri dalle abitazioni, perché la legge consente loro di cacciare ai confini dei centri abitati; dove nessuno è mai lì per certificare che sparano stando a trenta metri dalle case, anche se la legge ne richiederebbe almeno cento come distanza minima. Vorrei prendermela con quei due cani, ma la colpa è di chi li addestra a sbranare e poi li lascia liberi in un centro abitato. È colpa di chi consente a queste persone di comportarsi così e che li lascia impuniti solo finché non accade una tragedia che coinvolga gli umani. E se mia moglie al posto che il cagnolino stava uscendo con la bambina piccola?». Sul posto sono intervenuti i carabinieri ma non è stato contestato alcun reato.