Rozzano, 30 settembre 2011 - Ieri mattina, con l’audizione di Domenico Anselmo, consigliere comunale di «Insieme per cambiare» e grande accusatore di Massimo D’Avolio e della sua Giunta, è cominciata ufficialmente l’indagine sugli incendi che hanno arroventato l’estate rozzanese. Il caso è scoppiato lunedì scorso in Consiglio comunale, in una tormentata seduta nella quale Anselmo è uscito dalla maggioranza accusando il sindaco di essere a conoscenza di mandanti ed esecutori degli incendi che hanno danneggiato la sua panetteria e il chiosco di frutta e verdura di un altro consigliere comunale, Francesco Cuvello del Pd. Con Anselmo ha abbandonato la maggioranza anche l’altro consigliere di Insieme per cambiare, Giuseppe Coniglio, determinando una situazione per cui adesso il centrosinistra ha un solo consigliere in più dell’opposizione.

Per ora non è trapelato nulla sull’audizione presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano: il magistrato, Marcello Tatangelo, sulla vicenda ha mantenuto il massimo riserbo. Lo stesso Anselmo non ha voluto e potuto rilasciare alcuna dichiarazione, all’uscita dalla sua lunga deposizione: «Ora è partita l’indagine, quello che dovevo dire l’ho detto al magistrato. Sono tenuto al massimo riserbo, tocca alla giustizia scrivere la verità». Anselmo ha la voce serena nonostante l’audizione cominciato verso le 10 e durata alcune ore: «Non è importante quanto tempo sono stato ascoltato, ora non ho più nulla da dire. Parlerò solo quando le indagini saranno concluse».

Anche il padre del consigliere avrebbe dovuto essere ascoltato, invece non è stato così: «Mio padre non è stato ascoltato dal magistrato, ora speriamo che questa vicenda si chiuda presto e che emerga la verità». Domenico Anselmo è tornato nel suo locale, una pasticceria con annessa panetteria e forno che si trova in via Oleandri, aperto da circa un anno. Un’attività commerciale che aveva ridato vita alla zona periferica del quartiere Aler. Stanno finendo i lavori di ristrutturazione e effettuando gli ultimi interventi per riparare i danni provocati dall’incendio che la notte del 19 luglio ha parzialmente distrutto il locale, provocando danni ingenti, per diverse migliaia di euro. Al magistrato dell’antimafia, Anselmo ha riportato le accuse fatte in Consiglio comunale.

Non parla apertamente di racket, ma racconta comunque una storia di minacce e ricatti per una licenza. Francesco Cuvello invece, che pure dovrebbe essere ascoltato dal magistrato nei prossimi giorni, ha dichiarato di non aver mai ricevuto alcuna minaccia o richiesta di denaro. Non parla di estorsioni nemmeno Anselmo, che tuttavia lunedì scorso in Consiglio comunale ha esplicitamente fatto risalire la responsabilità degli incendi all’Amministrazione comunale «per quella licenza promessa e non concessa per una sala giochi». Ma a chi? Ora è caccia grossa all’autore degli attentati perché, come hanno dichiarato i due consiglieri comunali, «anche un bambino capirebbe che sono fatti dalla stessa mano».

La modalità utilizzata è la stessa: un’automobile rubata e fatta saltare davanti all’esercizio commerciale. Prima la panetteria della famiglia Anselmo, la notte fra il 18 e il 19 luglio, quindi quella tra l’8 e il 9 agosto, il chiosco di frutta e verdura di Francesco Cuvello, che si trova sulla ex Ss 35 dei Giovi. Lunedì scorso Anselmo ha affermato che il sindaco sapeva chi erano mandanti ed esecutori di questi due attentati, così come ne sarebbero stati a conoscenza anche altri membri della Giunta.

In attesa che le indagini facciano il loro corso, si registrano già le conseguenze politiche degli ultimi avvenimenti. Rozzano, la città più popolosa del Sud Milano, si trova oggi con una maggioranza consiliare ridotta all’osso, che può contare solo su 16 consiglieri contro i 15 delle opposizioni (Pdl, Lega, Fli, Idv e Sel).