Pieve Emanuele, 27 settembre 2011 - Esplode la protesta dei tartassati del T-Red. «Non bastano l’Iva che paghiamo, il caro benzina, le tasse e quant’altro - frutto della crisi economica - ma le Amministrazioni comunali continuano ad usare la polizia locale come mezzo per estorcere denaro ai cittadini e non come mezzo di prevenzione e repressione del crimine: questo l’amaro commento di un tartassato dal T-Red che si è visto recapitare una contravvenzione a casa con foto scattata dal T-Red non perchè era passato con il rosso ma perchè non aveva fermato l’auto prima delle linea d’arresto.

«Siamo stufi di essere vittime di questo sistema che vede elevare decine e decine di contravvenzioni nei confronti di gente per bene che va a lavorare ogni giorno e che non sa più come seguire la selva di segnali e cartelli stradali - spiega Ivana Bruno -. Per percorrere una decina di chilometri fra Locate e Assago, passando per Pieve e Rozzano, ci sono una miriade di limiti di velocità diversi. Si passa da 70 orari ai 30 e dai 30 orari ai 40 e non è facile rispettarli tutti. Poi basta un autovelox messo in una zona da 30 chilometri orari e passare alla velocità di 60 ed ecco che arriva a casa una super multa e ti tolgono i punti dalla patente.

È vero che dobbiamo rispettare i limiti ma devono anche metterci in condizione di farlo». Anche con i T-Red stessa storia. «Prima ci multavano perché passavamo con il semaforo giallo: durava troppo poco – spiega Anna, altra cittadina di Fizzonasco colpita dal T-Red -. Poi dopo il polverone hanno cominciato ad elevare contravvenzioni a chi si ferma al semaforo rosso ma sorpassa la linea di arresto. Purtroppo dopo le multe a raffica per chi passava con il giallo, la paura di venire “beccati” dal T-Red è rimasta alta e quindi appena scatta il giallo ci si ferma senza fare caso alla linea bianca orizzontale di arresto». Dal Comune non arrivano repliche. «Il codice della strada va rispettato. Chi passa con il rosso va sanzionato come chi non si ferma sulla linea d’arresto - spiegano dalla segreteria del sindaco -. Il T-Red, visti gli articoli 41 comma 11 e 146 comma 1 e comma 2 si può sanzionare quando al semaforo il conducente supera la linea di arresto».

Va precisato che il polverone che negli anni 2009 e 2010 ha investito i T-Red dando vita a una lunga querelle giudiziaria, aveva coinvolto l’impianto semaforico di Pieve Emanuele solo marginalmente. Infatti era stato appurato che non aveva difetti o tempi di attesa fra il giallo e il rosso, difformi dalle normative vigenti. Inoltre il Comune di Pieve Emanuele fu il primo Comune a ottenere il dissequestro dell’apparecchiatura che da ottobre del 2010 è stata installata nuovamente all’incrocio di via Fizzonasco. Ora vedremo come finiranno i ricorsi presentati contro le multe per «aver superato la linea d’arresto».