Casarile, 3 settembre 2011 - Duecentomila euro di risarcimento per ciascun bambino. È la richiesta avanzata dall’avvocato Silvana Cantoro, legale di otto famiglie che hanno deciso di costituirsi insieme parte civile, per i maltrattamenti subiti dai piccoli durante la loro permanenza all’asilo nido Primi Passi di Casarile, finito al centro di una bufera quando, il 18 marzo scorso, i carabinieri lo hanno posto sotto sequestro su richiesta del Tribunale di Pavia, mettendo agli arresti domiciliari la titolare, Roberta Bonizzoni, e la sua collaboratrice Elena Pistillo. Per loro, la richiesta del pm Roberto Valli era stata addirittura la custodia cautelare in carcere, ma il gip Annamaria Oddone aveva poi deciso diversamente.

La richiesta di risarcimento è stata depositata e potrebbe essere presa in considerazione nel processo con rito abbreviato che comincerà il prossimo 27 settembre, data fissata dal Gup Erminio Rizzi per la prima udienza. Oppure, la richiesta potrebbe essere «congelata» per poi venire esaminata dal giudice civile. Le due educatrici, nel frattempo tornate libere, devono rispondere di maltrattemento di minori. Inizialmente era stata formulata anche l’accusa di sequestro di persona, in quanto i bambini venivano chiusi per alcuni periodi in bagno o in luoghi bui, ma il Tribunale del Riesame di Milano l’aveva successivamente respinta. Intanto alcuni dei circa trenta bambini coinvolti nella vicenda sono stati sottoposti a perizie psichiatriche, tuttora in corso, per accertare se abbiano subito danni permanenti. La decisione è stata presa dalle famiglie. 

Nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Pavia e portate avanti dai carabinieri di Binasco, era emerso come le due educatrici maltrattassero i bambini fisicamente e psicologicamente. I militari, fingendosi genitori interessati a iscrivere i figli all’asilo, avevano sistemato nell’edificio microfoni e microcamere. A inchiodare le due donne sarebbero proprio i filmati registrati durante le giornate all’asilo, filmati anche molto crudi che i genitori hanno avuto modo di vedere. Tra le immagini più agghiaccianti, i bambini presi per le gambe e fatti dondolare a testa in giù, una bimba tirata al guinzaglio con una sciarpa come fosse un cagnolino e l’azionamento dell’aspirapolvere sulla testa dei piccoli, terrorizzati dalla sensazione di stare per essere risucchiati.