San Giuliano, 1 settembre 2011 - È scattato il conto alla rovescia per tentare un salvataggio in extremis di Genia, la società comunale destinata a fallire entro novembre. I tempi sono strettissimi e in città si sta lavorando a spron battuto per tentare il miracolo. La posta è alta, in gioco ci sono 70 posti di lavoro da salvaguardare e 75 milioni di debiti da ripianare. Il 6 settembre, verrà discusso in consiglio comunale il piano di ristrutturazione proposto dal management di Genia, una sorta di ricetta salva debiti per ripianare il buco accumulato nei bilanci degli ultimi sei anni e pagare i creditori. I consiglieri comunali dovranno votare un atto di indirizzo, che di fatto servirà a fissare i paletti entro i quali i manager potranno muoversi al tavolo delle trattative, convocato in tribunale per il 13 settembre.

A sfoderare un asso nella manica è il sindaco di San Giuliano, Alessandro Lorenzano, che tenterà il tutto e per tutto pur di abbattere il monte debiti accumulato da Genia. «Chiederò agli 8 creditori più importanti di rinunciare al 50% delle fatture da saldare - annuncia Lorenzano - in questo modo riusciremo ad abbattere il debito di almeno 25 milioni di euro. È un sacrificio enorme, ma l’alternativa è ancora peggiore, perché in caso di fallimento potrebbero esigere dal concordato preventivo poco più del 20% dei loro crediti».

Gli otto creditori più importanti (tra i quali figura anche l’Eni, che da sola vanta 18 milioni di euro per la fornitura di gas alle famiglie sangiulianesi) hanno un peso importantissimo nella vicenda, visto che tutti insieme hanno accumulato il 75% dei debiti di Genia. «La situazione è tragica: a febbraio le banche hanno chiuso le linee di credito, mentre Eni sta minacciando di sospendere la fornitura di gas a partire da settembre.

Stando ai dati che abbiamo in mano, Genia sta vivendo con le entrate delle fatturazioni delle utenze del gas relative alla fine dell’inverno, questo significa che a novembre l’azienda è destinata a fallire. Dobbiamo fare in fretta e bene per salvare i posti di lavoro». Bloccati i licenziamenti, dei 130 dipendenti in organico circa 60 sono stati in parte ricollocati all’azienda idrica Cap Holding, in parte prepensionati o liquidati su base volontaria. Sono cinque i punti cardine del piano di ristrutturazione aziendale che verrà sottoposto al voto del Consiglio comunale, compresa la cessione del piano idrico che è già avvenuta. Ecco i primi dettagli. «Metteremo a gara la rete di distribuzione del gas - illustra Lorenzano - la proprietà delle tubature rimarrà a Genia e i nuovi appaltatori riceveranno un canone in cambio della manutenzione sulla rete. Si tratta di un asset molto appetibile per il mercato, che da solo ci consentirà di rientrare di 10 milioni di euro».

Il patrimonio immobiliare indisponibile (la piscina, le caserme, i campi sportivi e il cinema Ariston) rientrerà tra le proprietà comunali, portandosi dietro una dote di mutui ancora da estinguere. «La vendita della sede frutterà 5 milioni di euro - prosegue Lorenzano -, apriremo una cassa integrazione in deroga per soli 15 dipendenti». Ma non solo. «Il rilancio del piano industriale vedrà una trasformazione radicale di Genia, che da gennaio si occuperà solo della vendita di gas, energia elettrica, raccolta dei rifiuti ed energie rinnovabili». Genia Spa è un’azienda a capitale interamente pubblico e l’unico socio è il Comune di San Giuliano.