Pieve Emanuele, 23 aprile 2011 - T- red ancora nell’occhio del ciclone. Questa volta la protesta non riguarda la durata del giallo ma le funzioni da vigile che svolgerebbe impropriamente. A protestare sono molti pievesi che si sono visti recapitare a casa delle sanzioni salate (130 euro) e contestuale detrazione di due punti dalla patente, dalla polizia locale. La contravvenzione però non è stata rilevata da un agente di polizia ma dalle telecamere del T-Rev che a Pieve controllano l’unico impianto semaforico del territorio, quello di via Fizzonasco. "Quando ci siamo visti recapitare la multa a casa – spiega Loredana De Sterlich, residente al quartiere delle Rose - siamo rimasti senza parole perché da quando hanno installato il T-Red a Fizzonasco siamo sempre stati molto attenti anche al giallo. Ma quando siamo andati a chiedere spiegazioni, abbiamo scoperto che la multa era stata elevata perché avevamo sorpassato la linea di arresto ma eravamo distanti almeno due metri dal semaforo". Effettivamente la contravvenzione è stata elevata dal T-Red perché l’auto non si era fermata prima della linea di arresto. "Qui fanno di tutto per fare cassa – prosegue la donna – prima il giallo durava troppo poco. Ora che hanno allungato i tempi del giallo, se ci fermano in colonna ma sorpassiamo la linea di arresto ci salassano. Il T-Red ormai ha preso il posto del vigile". Dal Comune il sindaco Rocco Pinto replica: "Se non è stata rispettata una norma del codice della strada è giusto che venga elevata una contravvenzione".

Ma la questione sta sollevando forti polemiche e, nonostante ancora il Comune non sia in grado di quantificare quante multe siano state «appioppate» da quando, a settembre soccorso, il T-Red è tornato in funzione, questa novità sulle multe che verrebbero rilevate non solo a chi passa con il semaforo rosso ma anche a chi non si ferma prima della linea di arresto, sta sollevando una nuova protesta. Molti multati hanno annunciato ricorso al prefetto. Il T-Red pievese dal 2007, quando è stato installato ad oggi è stato al centro di forti polemiche e una lunga querelle giudiziaria. Una querelle che il Comune di Pieve ha vinto in tribunale dimostrando che quell’impianto era regolare.