San Giuliano, 2 aprile 2011 - Sono abusivi al 90%, ma nessuno se ne accorge: ormai, sono diventati la norma. Sfrecciando lungo le strade della cintura di Milano, fitti cartelli pubblicitari quasi in coda impediscono ogni occhiata al paesaggio (agricolo o industriale che sia), chiudendo la strada in una muraglia di abusivismo. Un’autentica infestazione. Si "arrampicano" ovunque, sempre più in alto, sempre più grandi, sempre più in vista. Nulla è risparmiato. Chiese, palazzi storici, monumenti, interi edifici. Piattaforme gigantesche spuntano sopra i tetti dei palazzi lungo le strade più trafficate per occupare le posizioni più ambite.

E, fuori dalle città, eccoli affastellati nelle larghe curve delle tangenziali, sulle rotatorie delle provinciali o lungo superstrade e autostrade: in mezzo a campi di mais, nelle risaie, tra i poppiate, nei parchi, in riva ai torrenti, sulle scarpate dei cavalcavia. È il caos dei cartelloni pubblicitari dietro al quale oltre a nascondersi un abusivismo che nel solo Sud Milano - secondo uno studio di Italia Nostra - raggiunge punte del 90%, costituisce un autentico scempio paesaggistico che cresce tra l’indifferenza generale. Nel mirino dell’ultimo studio di Italia Nostra - associazione che da tre anni sta combattendo contro questo fenomeno - le aree extraurbane di San Donato e la via Emilia (che nel tratto sangiulianese presenta un abusivismo del 95%); sempre a San Giuliano la percentuale arriva al 90% in via Dalla Chiesa, percentuale che si ritrova anche a Peschiera Borromeo in via 25 Aprile, mentre in via Grandi si cala al 50%. Interessata dal fenomeno anche la vicina Mediglia: in via Grandi il dato più preoccupante, con il 95% di cartelloni pubblicitari fuorilegge.

"Nei tratti esaminati di strade statali e provinciali i cartelli sono abusivi al 95-99% - puntualizza Gianni Micheloni, presidente di Italia Nostra Lombardia -. La situazione è insostenibile: intendiamo mandare subito una denuncia ad Anas e Provincia con richiesta di smantellamento". La situazione è desolante. E oltre al danno la beffa, visto che la maggior parte delle strade oggetto dell’ultima indagine di Italia Nostra, sono all’interno del Parco agricolo Sud Milano. sono all’interno del Parco Sud, quando cartelli pubblicitari vicini a aree tutelate verdi sarebbero vietati, come è scritto nel decreto legislativo 42 del 2004. Ma gli anni passano e i decreti si dimenticano. E così, si arriva al "fai da te".

I cartelli ci sono, ma i permessi per le istallazioni non sono stati chiesti o non sono stati concessi da Provincia (o dal Comune, a seconda della competenza delle strade), o sono semplicemente scaduti. Ma il problema non si riduce a permessi assenti, o targhette identificative inesistenti o deteriorate (che dovrebbero essere apposte ben in vista su ogni cartellone). Non sono rispettate le distanze tra un cartello e l’altro, e questo aiuta i cartelloni a spuntare come funghi. In tutti questi casi, la legge parla chiaro: il cartello andrebbe rimosso. E in questo caso, molte responsabilità ricadono su Comuni e Provincia, immobili di fronte a tanta illegalità. Una piaga sotto gli occhi di tutti.