Tribiano, 14 gennaio 2011 - Sequestrato da un commando di sei persone, minacciato con la pistola, costretto a consegnare il camion con la merce. Brutta avventura, quella toccata a un autotrasportatore di passaggio nel Sud Milano nella notte tra mercoledì e giovedì. L’uomo ha raccontato agli inquirenti di essere rimasto in balia dei delinquenti per quasi un’ora prima di essere liberato. Intorno a mezzanotte il camionista, un 36enne di origine romena residente a Salerno (V.H. le iniziali) si trova nella zona industriale di Tribiano, in via Cassino d’Alberi, nei pressi dell’azienda Hermes Porta a Porta. L’uomo ha appena stipato sul camion un carico di vino e vestiti destinato alla vendita per corrispondenza nel Napoletano. Riavviato il motore, l’autista si mette in marcia, ma il pericoloso commando è già in agguato.

Sei uomini, arrivati sul posto a bordo di tre auto, sbarrano la strada al romeno, costringendolo ad accostare e a scendere dall’abitacolo.Secondo il racconto dell'autotrasportatore, i malviventi - italiani dall’accento napoletano – sono tutti incappucciati, tre di loro brandiscono una pistola. Una scena agghiacciante per il malcapitato camionista, costretto ad eseguire gli ordini sotto la minaccia delle armi. Il 36enne viene fatto salire su una delle auto della gang, una Opel Meriva: chiuso nel bagagliaio, gli intimano il silenzio. A quel punto la banda si divide: parte del gruppo rimane sul posto per impossessarsi del camion e ripulire la scena del crimine, mentre due dei malviventi, a bordo della Opel, partono con l’ostaggio alla volta di Milano. È  qui che l’autotrasportatore viene liberato. Scaricato in via Facchinetti, nel quartiere Corsica-Forlanini, il romeno ferma una pattuglia di carabinieri, di passaggio nella zona, e denuncia l’accaduto. Scatta l’allarme, ma dei criminali non vi è più traccia. Solo il camion rubato viene ritrovato in via Colombo, a Trezzano sul Naviglio, chiaramente ripulito della merce. Il bottino del colpo è ancora in fase di quantificazione, senz’altro si tratta di alcune decine di migliaia di euro. I carabinieri di Paullo e San Donato, competenti per territorio, stanno cercando di ricostruire con esattezza la dinamica. Elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dalle telecamere di sorveglianza della zona industriale di Tribiano, le cui immagini sono già state acquisite dai militari.

"Quello che è successo è un fatto grave, ma isolato, opera di una banda esterna al territorio", commenta il sindaco di Tribiano Franco Lucente. "In ogni caso, la nostra amministrazione sta lavorando a un progetto di potenziamento della videosorveglianza per aumentare la sicurezza anche nelle aree periferiche del paese".