Sei anni di carcere per associazione mafiosa all’imprenditore milanese Andrea Madaffari, vice presidente dell’immobiliare Kreiamo spa. È la condanna più emblematica tra quelle pronunciate ieri in primo grado dal gup Donatella Banci Bonamici, a conclusione del processo con rito abbreviato "Parco Sud" sulle infiltrazioni della ’ndrangheta nel settore edile e del movimento terra nel Sud-Ovest dell’hinterland milanese. Un altro imprenditore, dunque, che secondo i giudici avrebbe messo la propria ditta a disposizione dei boss. Le altre sette condanne, a pene fino a 8 anni e 8 mesi di reclusione, sono state inflitte a vari esponenti della famiglia Barbaro-Papalia. Assolto dall’accusa più grave solo Franco Michele Mazzone, mentre da quella di favoreggiamento è stato assolto Fortunato Startari, difeso dall’avvocato Carla Garrasi. Le indagini "Parco Sud", un anno fa, portarono all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 17 persone. Alla cosca erano state sequestrate numerose armi da guerra, tra cui una bomba a mano e fucili, arsenale utilizzato, secondo l’accusa, anche per imporsi nel settore immobiliare e nei cantieri.

L'imprenditore Madaffari, secondo la procura, attraverso la Kreiamo spa controllava la Immobiliare Buccinasco srl, riconducibile ai Barbaro. Madaffari era già stato condannato, lo scorso giugno, a 3 anni e 4 mesi di reclusione per aver corrotto l’ex sindaco Ds di Trezzano sul Naviglio Tiziano Butturini e l’ex consigliere comunale del Pdl Michele Iannuzzi. Tra le pene inflitte ieri, quella per il boss della ’ndrangheta in Lombardia Salvatore Barbaro - già condannato nei mesi scorsi per associazione mafiosa - a 8 anni e 4 mesi, quella a 8 anni e 8 mesi per suo padre Domenico e ad 8 anni e 6 mesi per il fratello Rosario. Un altro componente del clan, Francesco Barbaro, ha incassato invece 6 anni e 6 mesi di reclusione.

Condannati a pene superiori ai 6 anni anche Domenico Papalia, tuttora latitante e nipote dello «storico» boss Rocco Papalia, e Antonio Perre. "Li hanno condannati due volte per la medesima associazione", protestano gli avvocati Gianpaolo Catanzariti e Ambra Giovene, legali di Domenico e Salvatore Barbaro.
Stralciato, invece, il procedimento (fissato per il 12 novembre) nei confronti di Alfredo Iorio, presidente della Kreiamo spa, che risponde anche lui di associazione mafiosa e corruzione.