Rozzano, 5 ottobre 2010 - "Non siamo ancora ai livelli di Genia (la società partecipata che per i suoi problemi finanziari ha fatto saltare l’amministrazione comunale di San Giuliano Milanese, ndr) ma manca poco". Questo l’allarme lanciato da Ermanno Valli, esponente indipendente dell’opposizione. Le partecipate dei comuni sono ormai una realtà consolidata e Rozzano oggi ha due storiche controllate: Api e Ama. Quest’ultima, fra l’altro, ha partecipazioni in altre dieci società. Che in totale fa dodici consigli d’amministrazione per circa sessanta consiglieri. Ma la cifra più imponente è che le partecipate danno da lavorare a qualcosa come 370 dipendenti. Il gruppo Ama Rozzano nasce come società per azioni a capitale interamente pubblico nel 1997 per acquisire la gestione della rete urbana del gas metano. Considerata come una scelta pionieristica nel settore, nel corso degli anni il gruppo si è sviluppato e all’obiettivo iniziale si sono aggiunti altri settori di intervento come la gestione delle farmacie comunali, la ristorazione collettiva, i servizi ambientali, gli impianti sportivi, i cimiteri e tutte le manutenzioni pubbliche. Oggi l’Azienda Multiservizi Ambientale del Gruppo Ama Rozzano è una realtà economica e gestionale molto dinamica con diversi rami di attività anche in altri comuni.

La società Api (Azienda per il Patrimonio Immobiliare) viene invece costituita nel 2006 al fine di riorganizzare la gestione del patrimonio immobiliare del Comune. La società svolge oggi attività di manutenzione, ristrutturazione e ampliamento dei beni comunali e gestisce fabbricati, reti e impianti. «Dallo studio della documentazione degli equilibri di bilancio — spiega Cristina Perazzolo, capogruppo della Lega Nord — relativamente allo stato patrimoniale della partecipata Api srl risulta che abbiamo debiti finanziari a breve e a lungo termine che nei soli primi sei mesi del 2010 risultano di gran lunga superiori a quelli dell’intero anno 2009. Sono i crediti verso il Comune stesso, appostati all’attivo circolante per oltre 7 milioni di euro, che consentono alla società di non andare in perdita: se ad oggi piazza Foglia, quale unico cliente e controllante, pagasse ad Api srl le fatture dovute, la società non sarebbe in questa grave situazione. Ma ciò che più ci sconcerta è la stipula di contratti sottoscritti dalla società di cui il consiglio comunale non sapeva nulla: è necessario che la politica si riappropri del proprio ruolo. "È stato assunto un prestito di 45 milioni di euro, 18 dei quali per la ristrutturazione del debito pregresso a tutto il 2009 — racconta invece Ermanno Valli —. Inoltre vi sono debiti in contenzioso verso enti previdenziali per 758 mila euro. Ho fra l’altro evidenziato che è stato anche concordato un finanziamento di 45 milioni di euro con la società Heading".

Il primo cittadino però non ci sta e replica alle accuse dell’opposizione. "A Rozzano abbiamo tagliato i compensi del 70% — afferma il sindaco Massimo D’Avolio — il finanziamento da 45 milioni di euro è stato stipulato per il teleriscaldamento. Per quanto riguarda la Heading abbiamo contratto quello che è l’opposto di un derivato, quindi paghiamo meno interessi. Noi non abbiamo debiti ma dobbiamo fare i conti con il patto di stabilità che va rispettato".