Attentato al Museo del Bardo: «Abdel Touil? Alla Caritas non si è mai visto»

A Trezzano i responsabili del centro smentiscono il 22enne sospettato di terrorismo MULTIMEDIA - "Quel giorno Touil era a scuola" / L'arresto del 22enne

Don Renato Spallone

Don Renato Spallone

Trezzano Sul Naviglio (Milano), 23 maggio 2015 - Mentre gli investigatori tentano di fare chiarezza sul ruolo di Abdelmajid Touil nell’ambito dell’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, confermando o meno la sua appartenenza all’Isis e quindi il suo eventuale legame con il terrorismo islamico, nel Sud Milano si cerca di ricostruire gli ultimi giorni del 22enne. Partendo dagli avvenimenti più recenti, ovvero il fermo del giovane e il successivo arresto, si è tentato di ricostruire i suoi spostamenti, le sue giornate. Analizzando le sue dichiarazioni. Al momento del fermo, quando su indicazioni della Digos e dei Ros gli agenti hanno fatto scattare l’alt per un controllo dei documenti, il giovane aveva dichiarato di dover andare alla Caritas di Trezzano per ritirare il pacco alimentare. Ma a Trezzano, Abdel o sua mamma Fatima, sono due sconosciuti.

Alla Caritas di piazza San Lorenzo, il loro nome non è su nessun elenco. Nel registro delle persone in carico, a cui costantemente viene consegnato il pacco, non risulta nessuno di loro. Non appare nemmeno nella sezione «unità di strada», quelle persone senza fissa dimora o senza documenti a cui i volontari non negano un sostegno occasionale.

Abdelmajid Touil

"In un primo tempo il nome mi ha tratto in inganno - spiega don Renato Spallone - ma poi ho controllato ed era solo un caso di omonimia. Il nostro Abdel era una persona più grande, non aveva una fissa dimora e in diverse occasioni aveva creato problemi tanto che lo abbiamo allontanato. Non li conosco tutti, ma non credo che siano tra i nostri assistiti, anche se a volte ci capita di aiutare occasionalmente persone in difficoltà". La conferma arriva dai responsabili della Caritas che, ricontrollati gli elenchi, hanno allontanato qualsiasi dubbio.

Nemmeno a Gaggiano, dove da poco è stato attivato l’istituto diocesano, Abdel e la sua famiglia risultano tra i fruitori del sostegno alimentare. Ma a questo punto l’interrogativo resta: perché durante il controllo il giovane ha dichiarato di essere diretto a Trezzano per ritirare il pacco alimentare?