La Storia di Settala: duemila anni fra ricordi ed emozioni

Sergio Leondi presenta il libro voluto dalle Acli

Un'immagine d'epoca dal libro di Leondi

Un'immagine d'epoca dal libro di Leondi

Settala (Milano), 6 maggio 2015 - Grande afflusso di pubblico alla presentazione del libro dello storico Sergio Leondi “Storia di Settala”, commissionato dalle Acli per il 65° anniversario della loro fondazione. Al tavolo delle autorità il sindaco Andrea Carlo, il parroco don Gilberto Orsi e il presidente delle Acli Tino Rolla. Un libro, hanno dichiarato, che dovrebbe venire utilizzato come libro di testo nelle scuole settalesi. Fra aneddoti divertenti e momenti di grande commozione, duemila anni di storia sono stati raccontati a una platea attenta e partecipativa.

Una comunità divisa in tre frazioni a volte concorrenti fra loro, per l’occasione, si è ricompattata scoprendo le proprie radici storiche spiegate in modo semplice e mai banale dallo studioso a cui sono invece stati necessari anni di studio di antiche pergamene, monete romane, documenti riguardanti le famiglie nobili e i Pastori di anime che hanno guidato la Pieve nei secoli fino ai nostri giorni, in cui viene citato un pastore di tutt’altro genere: l’agricoltore Renato Zucchelli, che ha portato le sue pecore in piazza del Duomo e dalla cui avventura è stato tratto un poetico documentario. Tutto questo passando anche dai racconti delle celebrità locali, il calciatore Beppe Bergomi (lo "zio") in primis, ma anche i due vescovi che la città ha donato a Milano e Ludovico Settala, medico e scienziato ricordato anche da Manzoni ne “I promessi sposi” per i suoi studi sulla peste. Un ricordo speciale è stato tributato al partigiano Guido Percali, segretario comunale di Settala, che durante la Seconda Guerra mondiale fu deportato nei campi di concentramento dove trovò la morte fra atroci torture.

Sulle pareti accanto alla chiesa di Sant’Ambrogio, dei murales di alberi restano a testimonianza del film girato proprio fra la piazza e la Canonica da Adriano Celentano nel 1979. Per il piccolo paese ancora agricolo, certamente giorni da ricordare. Poi le attività industriali a rimpiazzare, in larga parte, campi e il lavoro agreste con le fabbriche che hanno cambiato il volto della città. Dei tempi passati restano però antiche cascine e, soprattutto, i ricchi fontanili documentati magistralmente da Walter Ferrari. Fra le tante, un’ultima curiosità: è prodotta a Settala, su antica ricetta, la birra Pratorosso, famosa in tutto il mondo e presentata anche all’Expo.