Rozzano, festa di Natale cancellata. Il preside lascia ma la protesta non si placa

Il primo cittadino Barbara Agogliati ha incontrato cittadini e genitori della scuola ribadendo la contrarietà e lo stupore per quanto accaduto e commentando le dimissioni da reggente di Parma di MASSIMILIANO SAGGESE

Il preside Marco Parma in una foto d'archivio (Mdf)

Il preside Marco Parma in una foto d'archivio (Mdf)

Rozzano (Milano), 29 novembre 2015 -   Non si placa la protesta a Rozzano per la rimozione dei crocefissi e l’abolizione dei canti di Natale all’Istituto Garofani. In attesa del presidio di protesta annunciato da Matteo Salvini per domani, con numerose adesioni già raccolte, compresa quella di esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e altri politici locali, tutti aspettano di conoscere il futuro immediato del preside Marco Parma, che ha rinunciato alla reggenza del plesso di via Garofani anche alla luce della convocazione in Regione per domani, inviando una lettera alla direziodne regionale scolastica. Parma in questo caso resterebbe preside dell’Istituto Calvino con sede a Rozzano e Opera. 

Nel frattempo il primo cittadino Barbara Agogliati ha incontrato cittadini e genitori della scuola ribadendo la contrarietà e lo stupore per quanto accaduto e commentando le dimissioni da reggente di Parma: «Il fatto è talmente clamoroso che ha provocato reazioni ai vertici delle istituzioni scolastiche e non solo. Credo che il preside faccia un passo indietro. Questa vicenda penalizza la comunità rozzanese tutta. In tanti anni non ci sono mai stati problemi di alcun genere per la forte integrazione sul nostro territorio».  Sono molti i cittadini e gli esponenti di associazioni che la pensano allo stesso modo. «Se dovesse essere confermata la revoca dell’incarico sarebbe una occasione per annullare la decisione di non festeggiare il Natale e rimettere in ogni aula i crocefissi - spiega Carmen Lentini, sindacalista della Cgil –. Massima solidarietà va invece ai lavoratori della scuola che sono stati oggetto di numerose offese, ricevendo decine di telefonate di minaccia al numero della scuola».  «Hanno abolito la festa di natale ma faranno il mercatino – dice Barbara Volpe, mamma – questa non è coerenza. Il natale non è solo religione ma anche tradizione». «Io sono cattolico non praticante – le fa eco Salvatore Russo – ma i simboli del cristianesimo non si toccano».  Dunque, tutti d’accordo: «La scuola torni sui propri passi e ritiri quella decisione».

di MASSIMILIANO SAGGESE