Corsico, il nonno sbatte fuori il nipotino. Sfrattati l'ex nuora con i due figli

Al centro della vicenda un appartamento in via XXII marzo. La madre non potendo offrigli un tetto sopra la testa si vede togliere la custodia del figlio 12enne, affidato allo zio di Francesca Santolini

Tensione davanti all’abitazione di via XXII Marzo dove sono intervenuti anche i carabinieri Vibranti le proteste dell’unione inquilini

Tensione davanti all’abitazione di via XXII Marzo dove sono intervenuti anche i carabinieri Vibranti le proteste dell’unione inquilini

Corsico, 10 febbraio 2015 - Beghe familiari finite nel peggiore dei modi: un nonno che sfratta il nipote di appena 12 anni. Una mamma che si vede togliere la custodia del figlio non potendogli offrire un tetto sopra la testa e un ennesimo caso di sfratto che porta brutalmente d’attualità il problema dell’emergenza casa. Questo quanto accaduto ieri mattina in via XXII Marzo a Corsico, dove una famiglia è stata sfrattata dall’appartamento in cui viveva. Non per morosità incolpevole, anche se il disagio economico è alla base di questa triste storia, ma per una sentenza di «sloggio» per occupazione abusiva. Una storia lunga costellata di ripicche e come incolpevole vittima un adolescente che ora è stato affidato allo zio.

Per recarsi a scuola, dovrà effettuare circa 30 chilometri ogni mattina. «Negli anni scorsi – spiega la mamma del bambino – non sono riuscita a pagare le spese o un affitto. Non avendo un lavoro, se non occasionale, e non ricevendo alcun assegno di mantenimento da parte del mio ex marito, i pochi soldi che guadagnavo li ho dovuti spendere per sfamare i miei figli. Oggi, mi trovo in questa condizione: allontanata dalla casa in cui vivevo e senza un tetto sopra la testa». Una vicenda dolorosa segnata da battaglie legali.

«Iniziamo dal lontano 2004, quando mia nonna paterna muore e mio nonno si risposa con un’altra donna e va abitare in affitto, lasciando a noi la casa, di sua proprietà per un terzo. L’altra frazione è di mio papà». Così racconta la figlia 21enne della donna. «I miei genitori si separano nel 2008 ma mio padre non vuole lasciare la casa - prosegue -. Così, siamo noi costretti a mollare l’abitazione e a affittare un appartamento. Come da sentenza di separazione, le spese avrebbe dovuto pagarle mio padre ma così non è stato. Abbiamo quindi avuto uno sfratto». Nel frattempo anche il padre lascia l’immobile di via XXII marzo: si apre così un contenzioso. I giudici assegnano la casa al nucleo famigliare con il minore e il nonno, rientrato nell’abitazione, viene sfrattato. Così fa ricorso e vince la causa. «Io non avevo soldi per ricorrere in appello – spiega la mamma –, facendolo avrei forse bloccato il procedimento». Ieri l’esecuzione della sentenza. Scene strazianti. Imperterrita, nonostante l’intervento del Comune, la proprietà ha voluto procedere nell’operazione di sfratto: sebbene la casa sia ora occupata dai mobili e dagli oggetti della famiglia, nessuna proroga è stata concessa.

francesca.santolini@ilgiorno.net