Delirio Muse ad Assago, code 35 ore prima

Entusiasmo alle stelle tra i fan della band inglese. I più accaniti si sono inchiodati davanti all’ingresso del Mediolanum Forum anche due giorni prima dell’inizio del concerto

La band inglese dei Muse riscuote sempre maggiori successi

La band inglese dei Muse riscuote sempre maggiori successi

Assago (Milano), 19 maggio 2016 - Entusiasmo alle stelle tra i fan dei Muse. I più accaniti si sono inchiodati davanti all’ingresso del Mediolanum Forum 35 ore prima dell’inizio del concerto, realizzando accampamenti di emergenza fatti di felpe, lenzuola e giornali. Tutto per stare sotto il palco, per guardare da vicino Matthew Bellamy, Chris Wolstenholme e Dominic Howard, il trio che nel 1999 ha dato il via a un modo diverso di fare musica, solo all’apparenza rock, in grado di coniugare in armonie eccentriche e originali uno stile del tutto nuovo.

Ed è proprio lo stile unico che appassiona i migliaia di fan giunti da tutta Italia per prendere parte all’unica tappa italiana della band inglese: sei date, tutte in un Mediolanum Forum occupato da ragazzi di ogni età che pur di «sentire il sudore addosso dei musicisti - come spiega Daria Lidonnici, 18 anni di Modena -, sono partiti due giorni prima alla conquista del parterre, perché un concerto dei Muse visto da seduti non ha alcun senso». E così i giovani si sono organizzati con zaini pieni di viveri, asciugamani e coperte per trascorrere la notte sotto le stelle, aspettando l’apertura dei cancelli.

 «Un’esperienza bellissima, si conoscono tante persone con la stessa passione», racconta Diego Bianchelli, 20enne di Ancona, che è riuscito a prendere i primi posti in fila. I ragazzi si sono disegnati sulla mano il numero di arrivo, in una sorta di gerarchia di merito per chi ha affrontato con determinazione più ore sotto il sole. Tra i primi, anche Maurizio Renda, arrivato da Roma per celebrare i dieci anni passati a inseguire la band: «Ho visto sette concerti, il primo quando avevo 13 anni. Per me sono unici, un genere mai sentito che dopo dieci anni ancora mi entusiasma».

Centinaia i ragazzi seduti per terra. C’è chi mangia un panino, chi si prepara legandosi la fascia dei beniamini sulla fronte, chi si scrive sulle guance il nome del componente preferito (e il leader Matt spopola soprattutto tra le ragazze), chi si preoccupa di non avere abbastanza batteria sul cellulare per immortalare il concerto con foto e video e chi decide di ingannare il tempo con partite a calcio e a carte. Un enorme gruppo che si scioglie solo quando scatta l’apertura dei cancelli e ci si prepara a correre verso il palco, rotondo, per una visione a 360 gradi del pubblico. E di nuovo tutti insieme, in oltre 13mila a cantare sotto le luci psichedeliche e i voli dei droni.