Corsico, mensa vietata ai bimbi dei morosi: pronta la class action

Partita la diffida al Comune per riammettere a settembre tutti gli alunni alla refezione scolastica

Uno dei refettori delle scuole di Corsico

Uno dei refettori delle scuole di Corsico

Corsico (Milano), 28 luglio 2016 - Class action contro il sindaco Errante che ha vietato la mensa ai figli dei morosi. Partita la diffida che è stata protocollata il 29 giugno scorso. Dopo 90 giorni partirà l’azione legale. L’atto inviato al comune di Corsico è stato firmato dagli avvocati Livio Neri e Alberto Guariso ed è il preludio alla class action. L’amministrazione comunale infatti ha l’obbligo di inviare il documento al Ministero della Funzione Pubblica e di dare una risposta. Se non verrà revocata la decisione di non garantire il servizio mensa a tutti gli alunni delle scuole dell’obbligo entro fine settembre, partirà l’azione legale vera e propria con un ricorso al Tar.

«È un provvedimento che lede i diritti fondamentali dei bambini e di tutti i cittadini perché non viene garantito un servizio regolare e i disagi sono quotidiani in quanto arrivano spesso meno pasti di quelli previsti. Non vengono in questo modo rispettati gli standard qualitativi previsti - spiega l’avvocato Livio Neri –. Il servizio mensa fra l’altro è anche un servizio educativo e non può essere negato a nessuno. Non entro nel merito delle morosità, ma esistono vie legali per recuperare i crediti. Chiediamo al Comune di ripristinare gli standard normali del servizio che è pubblico e se non lo farà entro i termini, si farà il ricorso collettivo al Tar».

Lo studio legale che ha inviato la diffida fra l’altro spiega che al ricorso potranno partecipare tutti coloro che si sentono lesi, anche le associazioni del territorio. Tutto è cominciato il 7 gennaio scorso quando, alla riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale, è partita la linea dura decisa dal sindaco Errante per contrastare la forte evasione delle rette scolastiche ad opera dei «furbetti». Niente mensa ai figli dei morosi. Un’azione che ha sicuramente ridotto drasticamente il numero di coloro che non pagavano le rette anche se non rientravano nelle fasce «economicamente deboli» ma che ha anche comportato disagi e disservizi.

Forte è stata la protesta popolare che ha visto scendere in campo comitati di genitori e molte associazioni del territorio che hanno dato vita a numerose manifestazioni di protesta. «Come genitori ci siamo sentiti costretti ad agire tramite un legale tutelando bimbi e bimbe – spiega Rosella Blumetti, ex assessore di Corsico - perché non vogliamo assolutamente che a settembre continui questa assurdità della negazione del pasto». Al vaglio anche una azione penale.

«Nessun passo indietro - la replica del sindaco Filippo Errante -. I diritti dei bambini sono salvaguardati. Sempre è stata data la più ampia disponibilità a scuole e famiglie. Il servizio è a domanda individuale e non è obbligatorio».