Binasco, da sola in casa con la madre disabile mette in fuga i ladri

La disavventura di Lidia Lazzari: "Erano le 23.30, ho sentito un tonfo e poi ho visto alcuni uomini con una torcia. Per fortuna sono scappati"

Lidia Lazzari insieme alla madre disabile

Lidia Lazzari insieme alla madre disabile

Binasco (Milano), 22 maggio 2016 - La scorsa notte, mentre nel centro di Binasco si svolgeva la Festa della birra, al civico 29 di via Marconi, dei ladri si intrufolavano nell’abitazione di Lidia Lazzari, che vive sola con la madre disabile. Erano le 23.30 quando i malviventi forzavano la tapparella della sala al secondo piano. "Ero già a letto - racconta Lidia - quando ho sentito un tonfo; credevo fosse mia madre e al buio mi sono alzata a controllare, a quel punto vedo una strana luce riflessa nell’anticamera e la tapparella alzata, intravedo delle sagome muoversi in fretta e una torcia, ma non riesco a vedere i volti. Torno in camera, prendo un'asse di legno e torno in salotto a nascondermi dietro il tendone, vicino alla porta finestra ancora chiusa, che l’uomo stava per infrangere, pronta a colpire".

A quel punto la madre, forse spaventata dai rumori, si sveglia e in lacrime inizia a chiamare la figlia, che dapprima non risponde, per sorprendere i ladri, ma poi accende le luci e tranquillizza la donna. Gli scassinatori, allertati dalle voci, si danno alla fuga, gettandosi dal secondo piano.

"Non so come siano riusciti ad arrampicarsi - prosegue Lidia - la mattina dopo ho notato la tenda del piano di sotto stracciata e un cacciavite nel prato, nonché orme di piedi strisciati nel terreno, forse il ladro si è fatto male nella caduta. Ho dato subito l’allarme sul gruppo del Comune, per allertare gli abitanti". La storia dei Lazzari è stata segnata da diversi eventi spiacevoli: prima la disabilità dei genitori, entrambi costretti su sedia a rotelle, poi la via crucis per ottenere un montascale nel palazzo, e non dover portare ogni volta in spalla per due piani i familiari, infine, qualche settimana fa, il disagio dell’ascensore comunale guasto, che impediva a Lidia e mamma di raggiungere gli uffici comunali o assistere ai pochi spettacoli del paese che si concedevano, all’interno del Castello Visconteo. Ora il tentativo di effrazione, per fortuna fallito.