San Giuliano, passa il bilancio ma la crisi politica resta

La Giunta è salva e la maggioranza perde i pezzi

Nel Pd  è bufera

Nel Pd è bufera

San Giuliano MIlanese (MIlano), 27 maggio 2015 - SCONGIURATO per ora il naufragio del Comune: passa in consiglio il bilancio consuntivo, ma il dissenso continua. Rimane alta la protesta all’interno del Pd, il partito perde i pezzi e presto potrebbe ritrovarsi in consiglio con una maggioranza a scartamento ridotto. Lunedì è arrivata lettera di dimissioni della consigliera comunale Giuseppina Caruso, sfiduciata dalle scelte politiche del sindaco rispetto al fallimento di Genia e ai tempi lunghi del progetto per la stazione di Zivido. Sono attese nei prossimi giorni anche le dimissioni della consigliera delegata ai processi di integrazione sociale Muntaha Wahsheh, una voce che se dovesse essere confermata potrebbe creare problemi alla maggioranza. Tra i non eletti della lista del Pd, infatti, è rimasto un unico nome, che presto sarà chiamato a sostituire Giuseppina Caruso, ma se altri consiglieri dello stesso partito dovessero mollare il colpo, la maggioranza rimarrebbe zoppa. Un caso unico su tutto il territorio.

Nonostante le preoccupazioni sulla tenuta della maggioranza, lunedì sera il consiglio comunale ha approvato il consuntivo 2014, con 11 sì della maggioranza, un astenuto e un voto contrario del M5S. L’opposizione non ha partecipato al voto. "Abbiamo raggiunto tre fondamentali obiettivi – spiega il sindaco, Alessandro Lorenzano -: l’equilibrio dei conti pubblici, il rispetto dei parametri del patto di stabilità interno e l’accantonamento in tre anni di un tesoretto pari a 3,9 milioni di euro. Il voto favorevole del Consiglio al consuntivo certifica quindi la solidità dei conti e la sostenibilità dell’azione riformatrice che abbiamo intrapreso e che ora continuerà sino alla scadenza del mandato".

Il Pd aprirà un dibattito interno, ma ormai le posizioni dei dissidenti sono difficili da recuperare. "Non giudico chi lascia –è il commento di Lorenzano-, ma capisco le difficoltà nell’affrontare argomenti importanti come questi. Ciò che capisco meno, è il mettere a repentaglio un Comune e i suoi cittadini per mere scelte politiche. Non si fa e non paga, neanche elettoralmente. E ora, dopo il voto del Consiglio, avanti chi ci sta. Dobbiamo lavorare duro per dare un senso a questi anni di sacrificio. Tutto si poteva far meglio, ne siamo consapevoli, ma di giudici è pieno il mondo. Sporcarsi le mani invece è un’altra cosa".