Gita negata a chi non segue religione? Rigida applicazione delle procedure

La scuola: caso chiuso, il Consiglio d’Istituto rimanda la decisione a giugno di VALERIA GIACOMELLO

Simona Malpezzi, deputata Pd e membro della commissione Cultura

Simona Malpezzi, deputata Pd e membro della commissione Cultura

Peschiera Borromeo, 6 maggio 2016 - «È la normale procedura che è seguita da sempre». Questa è la motivazione riportata dai rappresentanti dell’istituto omnicomprensivo De André all’esclusione di una bambina da un’uscita scolastica perché non ha frequentato, durante l’anno, l’insegnamento religioso. Un clamore immotivato quello seguito alla decisione, secondo loro, in quanto non si tratta di una classica gita di fine anno ma di un momento formativo al Villaggio-Museo di Bergamo organizzato dall’insegnante di religione a conclusione del programma scolastico.

La denuncia, partita da Alessandra Fabbri, la mamma della bambina che al De André frequenta la prima media, sta suscitando un vero vespaio. Segno che evidentemente il clamore c’è stato e la prassi seguita per regolamentare le uscite scolastiche abbia fatto reagire le diverse sensibilità laiche e religiose, dividendo le coscienze. Secondo i genitori che hanno appoggiato la protesta di Alessandra Fabbri, firmando con lei una lettera inviata alla preside Marina De Marco e al Consiglio di Istituto, i bambini non possono riuscire a comprendere un’esclusione che vivono con disagio e che li fa sentire discriminati. Un conto è entrare in classe dopo l’ora di religione, un conto convivere con un’intera classe elettrizzata per la preparazione di un evento che dura l’arco di un’intera giornata e a cui non verranno invitati perché, loro, religione non l’hanno studiata. La questione è stata discussa a lungo durante il Consiglio d’Istituto che si è recentemente riunito. La speranza dei genitori firmatari, che potesse essere trovata una quadra per permettere ai bambini esclusi la partecipazione, è andata delusa nonostante sia stato dato all’argomento la massima rilevanza dando la parola anche alle mamme. Un solo incontro non è stato infatti sufficiente per arrivare a una conclusione e deliberare in merito. Dato che il Consiglio non si riunirà nuovamente prima di giugno, per quest’anno almeno nessuna deroga ai regolamenti. Che se ne riparlerà, e tanto, è certo.

La notizia è infatti rimbalzata dai banchi di scuola a quelli della politica e della Chiesa. «La scuola è soprattutto inclusione», ha dichiarato Simona Malpezzi, deputata del Pd in commissione Cultura. «Se una studentessa che non ha seguito un corso è interessata all’uscita formativa, perché non permetterle di partecipare? Non sarebbe questa una opportunità di scambio, conoscenza, crescita?». Da ambienti cattolici sono emersi «sorpresa e dispiacere» perché viene ritenuto «normale che se una gita è organizzata all’interno di un corso vi va chi lo ha frequentato ed è stato formato» e «non vi è alcun intento discriminatorio».