Compra l’auto e gli rubano l’identità. "Io truffato, scambiato per truffatore"

Buccinasco, la denuncia e l’inferno: «Per le banche sono un delinquente». Ora per l'imprenditore è un'odissea ottenere un finanziamento

Giorgio Brunello

Giorgio Brunello

Buccinasco (Milano), 27 luglio 2016 - E' il 2013 e Giorgio Brunello, imprenditore di Buccinasco, si rivolge a una concessionaria di Assago. Deve acquistare un’auto per la moglie. Perfeziona le procedure e la necessaria burocrazia: fornisce all’agente che sta seguendo la vendita dell’auto la sua carta di identità e il tesserino sanitario, i documenti che servono per sbrigare tutte le pratiche dell’acquisto. Passa qualche mese e Brunello riceve una telefonata: «Signor Giorgio, qui è la società dove ha fatto domanda per il suo finanziamento, mi può confermare i suoi dati?». È l’inizio di un incubo. Brunello non ne sa nulla, non si è mai rivolto a un’agenzia per chiedere un finanziamento, blocca tutto immediatamente e non riesce a darsi una spiegazione. Poi, un dubbio tremendo, un pensiero che si fa sempre più concreto nella mente dell’imprenditore: «Mi hanno rubato l’identità».

Scatta subito la denuncia alle forze dell’ordine, ma per Brunello è solo l’inizio di un inferno dove si trova ancora imprigionato. «Dopo lo sconcerto iniziale, ho iniziato a ripercorrere gli ultimi mesi, cercando una spiegazione, tentando di riformulare una cronologia, pensando a dove e come potessero aver messo mano ai miei dati - racconta Brunello -. Dopo le mie indagini, tutto si è reso più chiaro. L’agente che mi aveva venduto l’auto: non poteva che essere lui ad aver fatto una copia dei miei documenti». Del caso si è occupata anche la trasmissione televisiva «Le Iene» in onda sulle reti Mediaset. Nel giro di qualche giorno sono riuscite a dare un volto al truffatore. Brunello ha presentato l’ennesima denuncia, la quarta in meno di due anni, fornendo tutte le indicazioni raccolte sul sospettato che pare avesse usato la foto del fratello per accendere mutui e finanziamenti in diverse agenzie del territorio milanese.

Le indagini, a oggi, sono ancora in corso, e l’incubo di Brunello non accenna a finire. Come è potuta succedere una cosa simile? Un furto di identità, un reato che, secondo gli ultimi dati messi a disposizione dall’Osservatorio Crif, specializzato in sistemi di informazioni creditizie, ha colpito nell’ultimo anno quasi 30mila persone, per una perdita economica che si aggira intorno ai 170 milioni. «Semplice, il truffatore ha approfittato della richiesta dei documenti per l’acquisto della macchina, ha fatto una fotocopia e ha cambiato la foto, facendo poi un’altra fotocopia. Ha modificato alcuni dati, come il numero civico della via di residenza, e l’altezza - spiega Brunello -. Poi, con la sola fotocopia, si è presentato in due banche, una a Corsico e una a Rho, e gli impiegati hanno pensato di aprire il conto, che serviva al truffatore per poter richiedere i prestiti, solo con la fotocopia del documento. Una cosa assurda».

Con il conto aperto, il truffatore si è presentato in diverse agenzie di finanziamento e ha tentato di accendere mutui per un totale di circa 70mila euro. Per fortuna, quella telefonata da parte dell’agenzia per verificare i dati, ha impedito di mettere a segno il colpo. Ora Brunello non può far altro che attendere che l’odissea si concluda: dopo aver passato oltre due anni dietro a denunce, documenti, telefonate alle agenzie e visite alle banche, ancora non intravede la fine, anzi. «A causa delle denunce a carico di colui che mi ha rubato l’identità, il mio nome è finito sulle black list degli istituti di credito e finanziarie. In pratica, se vado a chiedere un prestito risulta che su Giorgio Brunello pende una denuncia, quindi devo essere io a dimostrare di essere il truffato e non il truffatore. In sostanza, per eventuali finanziamenti o prestiti, sia privati che per la mia azienda, devo attendere almeno un paio di settimane affinché possano controllare che non sono un delinquente. Non ho più pace».