Allarme a Basiglio: forte rischio epidemia per la fauna nel Parco Sud

L’assessore rozzanese Apuzzo denuncia l’immobilismo dopo la moria dei germani reali

Volontari al lavoro nella roggia dopo la morte dei germani

Volontari al lavoro nella roggia dopo la morte dei germani

Basiglio (Milano), 31 luglio 2016 - Dopo la morte dei germani reali, a venti giorni dal primo allarme ancora nessun ente si è mosso. Stefano Apuzzo, assessore rozzanese all’ambiente, denuncia: si rischia una epidemia che potrebbe cancellare la fauna del parco sud. Sono oltre centro i germani deceduti. Secondo l’esponente del Pd rozzanese si rischia di arrivare all’uomo, mentre Asl e istituzioni minimizzano l’accaduto.

In alcune rogge e nel laghetto di Basiglio è in corso una moria di anatre e germani. Sono decine i pennuti che, sembrerebbe con sindrome da botulino o da salmonella, si accasciano nell’acqua annegando. Gli ambientalisti in zona hanno allertato le istituzioni competenti, tra cui Asl, Città Metropolitana, Arpa, Cap e Comune. A lanciare l’allarme il 10 luglio un volontario ambientalista, Tony Bruson, segnalando ad Asl e carabinieri il rinvenimento di 12 carcasse.

«Sono passati circa 20 giorni, e, nonostante il pronto intervento delle Gev non è successo nulla. L’Asl non ha ancora compiuto alcuna autopsia sulle decine di anatre e germani morti. – spiega Apuzzo, secondo il quale l’infezione sarebbe partita dal laghetto dei cigni di Milano 3, recentemente svuotato dalle acque, e si è propagata al laghetto delle cave di Basiglio e al cavo Borromeo e rischia di raggiungere altri Comuni. 

«Gli uccelli acquatici si contagiano mangiando vermi infetti di anatidi morti – prosegue Apuzzo - Gli animali domestici sono a rischio infezione. Con la stagione venatoria alle porte, l’epidemia potrà passare all’uomo». Nei prossimi giorni il delegato all’Ambiente della Città Metropolitana, Filippo Barberis, radunerà le istituzioni competenti per affrontare la situazione. «Se non si interviene subito - dice Edgar Meyer, Presidente di Gaia animali & ambiente Onlus - presenteremo una denuncia alla Procura».