Trezzano, una rotonda in alto mare

Il no di Città Metropolitana e Comune all’ipotesi viabilistica prospettata dopo la raccolta di firme a Trezzano sull’incrocio pericoloso

Luciano Chiodo promotore della raccolta firme su Facebook per l'incrocio pericoloso

Luciano Chiodo promotore della raccolta firme su Facebook per l'incrocio pericoloso

Trezzano sul Naviglio (Milano), 28 marzo 2017 - Una rotonda provvisoria? Non s’ha da fare. Questo il verdetto dell’incontro che si è tenuto in Città Metropolitana, alla presenza dei “padroni di casa”, il sindaco di Trezzano Fabio Bottero e una delegazione di cittadini che, da tempo, con l’appoggio di 560 trezzanesi, chiede la messa in sicurezza dell’incrocio ai piedi della tangenziale ovest. Troppi incidenti negli anni sono percepiti come una vera minaccia per i residenti che, per eludere lo svincolo, allungano il percorso per tornare a casa pur di non dover attraversare quel tratto di strada.

«Anche oggi – spiegano i portavoce che hanno incontrato le istituzioni - abbiamo ribadito quanto contenuto nella lettera presentata a novembre 2016 e sottoscritta da 500 cittadini, sollecitando la messa in sicurezza dell’incrocio, anche attraverso interventi di carattere provvisorio, ma urgenti, come un impianto semaforico, una rotonda in jersey, limitatori di velocità, nuova illuminazione I due enti, però, pur riconoscendo la pericolosità dell’incrocio, hanno dichiarato di non ritenere questi interventi tecnicamente idonei». In particolare all’origine del rifiuto ci sarebbero i costi, non preventivati, che dovrebbero ricadere su Città Metropolitana e Serravalle.

«Città Metropolitana e Comune di Trezzano hanno indicato la fattibilità tecnica di una rotonda, ma dichiarando che i due enti non sarebbero in grado di coprire i costi di questo intervento - proseguono – La realizzazione della rotonda verrebbe pertanto affidata a un operatore privato, nell’ambito di una nuova edificazione commerciale sulle aree adiacenti l’incrocio, che il Comune di Trezzano Sul Naviglio prevede di completare tra il 2018 e il 2019».

Una scelta che non piace ai residenti e che ora vedranno come proseguire la loro battaglia. «La soluzione di una rotonda temporanea non è praticabile – ha detto il sindaco Bottero – la sua realizzazione comporterebbe degli interventi molto simili a un intervento definito, sia in termini di lavori che di costi. Per questo, se dovesse andare a buon fine il progetto della riqualificazione dell’area approvato con l’adozione alla variante del pgt nei giorni scorsi, si potrebbe prevedere una realistica risoluzione del problema in due anni».

Il sindaco ha risposto anche ai comitati di quartiere che hanno chiesto l’installazione di una zona a traffico limitato nel centro città per decongestionarlo dal traffico. «Abbiamo avanzato la proposta , ma come l’abbiamo pensata noi non è realizzabile – conclude – realizzarla significherebbe bloccare la città. Per limitare il traffico stiamo pensando a deterrenti all’ingresso della città».