Comuni del sud-est milanese interconnessi per dare la caccia a terroristi e latitanti

L’obiettivo è realizzare un apparato di videosorveglianza comune

Le forze dell’ordine saranno facilitate potendo scambiare i dati

Le forze dell’ordine saranno facilitate potendo scambiare i dati

San Donato Milanese, 22 gennaio 2018 - Diciassette Comuni interconnessi fra loro con un sistema di sicurezza integrata che possa facilitare anche le attività d’intelligence. È questo l’obiettivo, al quale si lavorerà per tutto il 2018, un anno che potrebbe gettare le basi per realizzare nel Sud-est Milanese un apparato di videosorveglianza capace di supportare anche l’anti-terrorismo e la ricerca di pericolosi latitanti. 

Un progetto ambizioso, per il quale sono già partite alcune manovre preliminari, ovvero contatti fra i Comuni, le polizie locali e la compagnia dei carabinieri di San Donato. Il tutto sotto la supervisione dalla Prefettura di Milano, che farà da cabina di regia attraverso il comitato per la sicurezza pubblica. L'intenzione è dotare ciascuno dei Comuni che fanno capo alla sede locale dell’Arma di un sistema di telecamere intelligenti, che non solo possano essere messe in rete fra loro, ma risultino collegate a un cervellone centrale, ovvero una banca dati ministeriale. Questo permetterà di avere una mappatura capillare dei flussi di veicoli e persone che interessano il territorio, schedando i movimenti sospetti con maggiore precisione e tempestività di quanto già non avvenga nei centri serviti dalle telecamere. Il nuovo sistema, infatti, consentirà un incrocio immediato di dati e immagini e permetterà di risalire anche a ritroso agli spostamenti di uomini e automezzi in tutta l’area videosorvegliata. Uno strumento prezioso anche per difendere i cittadini da eventuali minacce terroristiche e facilitare le attività d’intelligence, come l’individuazione di fuggitivi e ricercati, da parte delle forze dell’ordine. Così, il Sud-est Milanese potrebbe essere fra le prime realtà a concretizzare il concetto di «sicurezza integrata», un meccanismo che troverà la sua massima efficacia se esteso, in prospettiva, all’intera penisola. L'attuazione del progetto a livello locale presuppone una condivisione dei contenuti e degli obiettivi dell’iniziativa anche da parte della classe politica e una sinergia fra le amministrazioni cittadine, al di là dei singoli orientamenti. Alla compagnia dei carabinieri di San Donato Milanese spetterà il compito di cercare di facilitare il processo nei suoi aspetti tecnici e organizzativi, con tavoli di lavoro fra gli enti coinvolti. Da Segrate a San Colombano al Lambro, da San Donato a Carpiano, da Peschiera Borromeo a Paullo, il territorio potenzialmente interessato dall’iniziativa è ampio e articolato, con dinamiche complesse. A volte la zona si trova ad essere un crocevia di traffici illeciti anche per la sua particolare posizione geografica, di cerniera fra il Nord e il Sud della Lombardia, e la presenza d’importanti assi di collegamento a Milano e ai principali capoluoghi dell’Italia settentrionale. In questo contesto la sicurezza integrata rappresenterebbe un ulteriore, fondamentale tassello nel mosaico dei controlli, a tutela della popolazione.