Settala, picchetto ai cancelli della Dhl

Una donna cade e finisce in ospedale

Fuori dai cancelli della Dhl

Fuori dai cancelli della Dhl

Settala (Milano), 9 marzo 2017 - Attimi di concitazione ieri mattina davanti i cancelli della Dhl di Settala quando, durante la protesta di un centinaio di lavoratori della cooperativa Ucsa impiegati per i lavori di facchinaggio, una lavoratrice ha tentato di sfondare i picchetti. La donna, caduta a terra, è stata soccorsa e portata in autoambulanza all’ospedale di Melegnano. I loro rappresentanti sindacali di S.I. Cobas, da tempo, chiedono di potersi sedere a un tavolo negoziale con i responsabili della cooperativa che, a oggi, rifiuta di riconoscere la sigla sindacale come interlocutore.

"I maggiori problemi - ha dichiarato il sindacalista Remo Campoli - riguardano la sicurezza sul posto di lavoro e il rispetto delle regole contrattuali. Ora si è aggiunto il caso di sette lavoratori, assunti a tempo indeterminato ma a casa da gennaio perché secondo l’azienda in esubero, è stato comunicato da un giorno all’altro che, se vorranno mantenere il posto di lavoro, dovranno essere disposti a trasferirsi a Firenze. Peccato che nel frattempo siano stati assunti altri operai con contratti a termine». «L’azienda tiene a specificare - è la secca replica di Dhl - che, senza alcun preavviso, SI.Cobas ha trasformato la giornata di sciopero nazionale in una manifestazione a supporto di una propria rivendicazione nei confronti degli appaltatori di Dhl Supply Chain.

Le proteste hanno coinvolto in percentuale minima i lavoratori e sono state alimentate da soggetti esterni con modalità violente, illegittime e non accettabili che hanno anche comportato il ferimento di una lavoratrice nel tentativo di raggiungere il proprio posto di lavoro. Dhl Supply Chain, che richiede e controlla che all’interno dei propri siti siano pienamente rispettate ed implementate le normative in materia di Sicurezza sul lavoro, ivi compreso l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, non può tollerare le situazioni di rischio che si sono venute a creare. I blocchi e i picchetti di stamane, impedendo la libera circolazione dei mezzi di trasporto, hanno ostacolato l’erogazione di servizi pubblici essenziali tutelati dalla legge in materia di sciopero».