San Giuliano, il Comune è parte civile nel processo Genia

A Lodi si è tenuta l’udienza preliminare sul fallimento della società

La sede di Genia

La sede di Genia

San Giuliano (Milano), 19 gennaio 2017 - Genia,  torna in primo piano il fallimento del comparto «energia». E il Comune viene ammesso come parte civile nel processo. Dopo le richieste di rinvio a giudizio, nei giorni scorsi, in Procura a Lodi, si è tenuta l’udienza preliminare del procedimento che vede imputate a vario titolo 15 persone per il fallimento di Genia Energia Srl, una delle controllate di Genia Spa, la società municipalizzata di San Giuliano, a sua volta affossata dai debiti. Fra gli imptati ci sono l’ex sindaco Marco Toni e l’ex presidente di Genia Roberto Fazioli, insieme a revisori dei conti, ex consiglieri e sindaci della società. Le ipotesi di reato spaziano a vario titolo dalla bancarotta alla malversazione, fino alla diffusione di false comunicazioni a soci e creditori. Nel quadro ipotizzato dalla pubblica accusa, Genia Energia sarebbe stata indebitamente usata come un «tesoretto», al quale attingere per dare ossigeno alla società-madre, gravata da una pesante esposizione con le banche e dalle gestione del patrimonio immobiliare del Comune. In partciolare, la vendita del gas da parte della società-figlia doveva fungere da cassaforte per convogliare flussi di denaro verso la Spa. Un meccanismo che non poteva reggere a lungo, tant’è che Genia Energia è stata dichiarata fallita già nel 2012; anche la Spa si è poi avviata verso un lento, ma inarrestabile declino. Una delle ipotesi è che l’ente locale non abbia esercitato il dovuto controllo sulla società e la sua conduzione. E' di questo parere anche il primo cittadino di San Giuliano Milanese Marco Segala, che così commenta: «Ormai la vicenda di Genia è sotto gli occhi di tutti. Il Comune si è costituito parte civile come dovere morale nei confronti dei cittadini, che hanno pagato, e stanno pagando tutt’ora, una gestione della società del tutto discutibile. Ci costituiremo parte civile anche qualora si dovesse arrivare a un ulteriore processo, relativo al fallimento della Spa». La prossima udienza è in programma il 30 gennaio. Intanto, ammonta a sei milioni di euro la cifra che il Comune ha messo a budget per cercare di rifondere i creditori di Genia e riportare così in capo all’ente locale il patrimonio immobiliare della Spa, che comprende le scuole, le case popolari, gli impianti sportivi e il cinema-teatro Ariston. Entro la fine del mese questa offerta verrà presentata al tribunale fallimentare, per essere sottoposta agli interessati. «Se la proposta dovesse essere accettata - annuncia il sindaco - entro maggio potremmo chiudere la partita. I sei milioni coprono quasi il 27 per cento della quota di soddisfazione dei creditori, una percentuale che fa ben sperare». Diverso lo scenario, se l’offerta dovesse essere rigettata: difficilmente il Comune, alle prese con un bilancio lacrime e sangue, riuscirebbe a rilanciare e a presentare una proposta più appetitosa. In quel caso gli immobili potrebbero essere messi in vendita.