San Donato, dopo il degrado un Pratone inglese

Damigiane, pezzi di scooter, sacchetti di plastica, vestiti. È solo una parte degli strani oggetti recuperati al Pratone, dove per anni sono stati abbandonati

L'area degradata che tornerà a nuova vita

L'area degradata che tornerà a nuova vita

San Donato Milanese (Milano), 20 febbraio 2017 - Damigiane, pezzi di scooter, sacchetti di plastica, vestiti. È solo una parte degli strani oggetti recuperati al Pratone, dove per anni sono stati abbandonati rifiuti da persone poco civili. Sono partiti in questi giorni i lavori di «riqualificazione leggera» del central park sandonatese, che entro pochi mesi verrà trasformato in quello che il Comune chiama il «Lago verde». I rifiuti erano ammassati nel canale che taglia il Pratone perpendicolarmente a via Gramsci e nel filare che costeggia via Europa bis. Per poter avviare il cantiere, alla luce delle condizioni in cui si trova l’area, sì è reso necessario un intervento di pulizia straordinaria insieme ad Amsa e Floricoltura San Donato, gestori dei servizi d’igiene urbana e manutenzione del verde.

L’operazione di pulizia è propedeutica all’avvio del cantiere del progetto denominato «Lago verde», intervento di riqualificazione leggera firmato dall’ingegner Dario Vanetti di UrbanStudio e interamente finanziato dall’operatore che edificherà un albergo nella zona adiacente alla tangenziale. La rimozione di rifiuti e sterpaglie, salvo condizioni meteo avverse o imprevisti, proseguirà per tutta la settimana. Nei prossimi mesi, verranno piantati alberi da frutto, verranno realizzati percorsi ciclabili e aree di aggregazione.

«Il progetto che sta partendo in questi giorni è una riqualificazione leggera, ossia una riqualificazione del verde con sentieri panchine, vialetti, alberature, piantumazione varia così da sfruttare al meglio una delle zone verdi più ampie in un centro cittadino», spiega l’assessore al Benessere e Smart City, Matteo Sargenti, che ha cercato di placare le polemiche dei contrari sulle pagine social della città.

A creare malumori, infatti, ci sono le volumetrie inserite da anni nel Pgt e che pendono sulla testa dei sandonatesi come una spada di Damocle. «Non si costruirà assolutamente nulla – chiarisce Sargenti -. La volumetria edificabile è presente sull’area del pratone da più di 30 anni. Sono diritti acquisiti da Pgt. Già la giunta Taverniti fece una riduzione delle volumetrie, Dompè spostò semplicemente i volumi metà sul lato fianco del nido Girasole e metà su via Martiri di Cefalonia. E questa amministrazione ha tolto altra volumetria».

Anche il sindaco Andrea Checchi parla di un intervento non invasivo. «L’intervento – dice Checchi - punta a rendere lo spazio maggiormente fruibile, rispondendo a esigenze differenziate. Tre esempi su tutti: i giovani potranno giocarci e organizzarvi eventi, gli anziani potranno dare una mano a curare i frutteti e i ciclisti potranno transitare lungo l’asse di via Martiri di Cefalonia in piena sicurezza».