Ciclabile San Donato-Peschiera: "Il progetto è da rifare"

La Consulta per la mobilità ciclabile boccia l'opera: "Ciclisti e pedoni andavano seprati, questione di sicurezza"

In arrivo la nuova pista

In arrivo la nuova pista

San Donato Milanese (Milano), 18 febbraio 2017 – Pista ciclabile San Donato-Peschiera: progetto tutto da rivedere. A chiederlo è la Consulta per la mobilità ciclabile sandonatese, che ha portato allo scoperto una serie di criticità sul tratto cittadino. Si tratta di un progetto atteso da anni dagli abitanti della zona, un costosissimo collegamento che verrà in parte finanziato dalla Regione con oltre 1 milione e 400mila euro, ai quali si aggiungeranno 750mila euro versati dai due Comuni: 300mila a carico di San Donato e 450mila di Peschiera.

La Consulta si dichiara del tutto insoddisfatta per le scelte tecniche applicate al progetto sul territorio di San Donato. "Con l’eccezione della sola tratta in via Caviaga, il percorso è di fatto una pista ciclo-pedonale, quindi promiscua e con seri problemi di assenza di spazi e di sicurezza sia per i ciclisti che per i pedoni", spiegano Claudio Lanaro e Fabio Pinelli, rispettivamente presidente e vice presidente della Consulta. "Questo aspetto è particolarmente critico nella tratta del quartiere Metanopoli e lungo via Europa: i suggerimenti forniti in via preventiva nei primi mesi di attività della Consulta caldeggiavano una zona 30 Km/h a Metanopoli e un lungo tratto di pista ciclabile a doppia carreggiata in via Europa. Questi suggerimenti non sono mai stati tenuti in considerazione".

La Consulta si sente esclusa da questo progetto importante, tutti i suggerimenti non sembrano essere stati recepiti dagli uffici comunali. "Siamo costretti a denunciare la mancanza di considerazione e la difficoltà di confronto con l’Amministrazione nel merito dei progetti di mobilità ciclabile – continua Lanaro -. E la stesura del progetto per la pista ciclabile San Donato-Peschiera è un esempio lampante. È l’ennesimo episodio in cui la Consulta si sente di fatto trascurata, dopo che in svariate altre occasioni aveva chiesto un maggiore coinvolgimento".

Tra i tratti pericolosi, anche quello che costeggerà la Paullese. "È ancor più sorprendente – prosegue Fabio Pinelli - il fatto che nella tratta di nuova realizzazione, dal rondò della Ricerca di San Donato fino all’attraversamento della Paullese, si sia ancora optato per una pista ciclo-pedonale nonostante gli ampi spazi a disposizione. Viene in sostanza infranto un principio base per la corretta progettazione delle piste ciclabili, ovvero la separazione tra ciclisti e pedoni, per non ridurre il numero dei parcheggi auto. Tutto ciò denuncia la scarsa volontà da parte dell’Amministrazione, di tutelare questi utenti, ciclisti e pedoni appunto, a favore di chi utilizza l’auto e la parcheggia costantemente su strada". Ma non solo. "Questa scarsa attenzione è confermata dall’assenza dei necessari interventi di manutenzione – concludono Lanaro e Pinelli - e ripristino della pista ciclabile esistente tra il rondò dell’Ospedale e il rondò della Ricerca. La realizzazione di una nuova opera dovrebbe partire dal ripristino e miglioramento funzionale dei tratti già esistenti, su cui poi innestare le nuove opere. Di tutto ciò non c’è traccia".