Rozzano, il kartodromo torna in pista

Riaperto il noleggio del circuito dopo l'esplosione di una settimana fa

La squadra corse

La squadra corse

Rozzano (Milano), 21 gennaio 2018 - Si scaldano i motori al Big Kart, il kartodromo che domenica scorsa è stato teatro di una drammatica esplosione. A una settimana esatta dall’incidente, i piloti e gli appassionati di karting sono tornati in pista. «Il nostro pensiero è rivolto a Franco e Hajie, ancora ricoverati in ospedale ma fortunatamente fuori pericolo – spiegano Natale e Massimiliano Miniaci – Dobbiamo rialzarci, ripartire forti della solidarietà che abbiamo ricevuto».

Mentre la squadra corse è al lavoro vicino ai gokart, Natale e Massimiliano si occupano di ricevere i piloti che, la mattina dei festivi, noleggiano la pista. L’ufficio, distrutto dall’esplosione, è stato trasferito in un vecchio container mentre il magazzino è appena stato messo in sicurezza dopo la visita degli sciacalli, subita all’indomani dell’incidente. «Partiamo così e, appena sbrigate le pratiche già depositate in Comune, inizieremo la ristrutturazione: prima la parete del bar e poi l’ufficio – spiega Natale Miniaci, amministratore della società che gestisce la struttura, che non è mai stata posta sotto sequestro penale – In un secondo tempo interverremo sull’appartamento, l’unica zona non agibile».

Ed è proprio qui, nella casa del custode Hajie Camara, originario del Gambia e da 15 anni dipendente della Big srl, che si è sfiorata la tragedia. A causa di una fuga di gas che ha saturato l’appartamento di gpl, è bastato un niente ad innescare la scintilla che ha fatto da miccia, originando l’esplosione. Erano le 9.50. Francesco Palomba, gestore del bar, era entrato nell’appartamento del custode dopo avergli segnalato già mezz’ora prima il forte odore di gas che si avvertiva nell’aria. Ma prima che riuscisse ad aprire le finestre, si è scatenato l’inferno. Fancesco Palomba, per tutti Franco, è stato stabilizzato e portato a Niguarda. Hajie, invece, è stato prima portato all’Humanitas: per lui ustioni molto gravi, diffuse sul 40% del corpo. Ora si trova anche lui al Niguarda. Entrambi sono fuori pericolo e si parlano tramite brevi video-messaggi. «Siamo stati miracolati e dobbiamo ringraziare Franco che ha messo a repentaglio la sua vita per aprire le finestre» ha concluso Miniaci.