Rozzano, la rivolta dei residenti contro la discoteca

Era diventato un incubo anche il sabato mattina e la domenica passare fuori dal locale di Valleambrosia, per la presenza di vetri, bottiglie e ubriachi.

I carabinieri hanno messo i sigilli alla discoteca Tamaris (Mdf)

I carabinieri hanno messo i sigilli alla discoteca Tamaris (Mdf)

Rozzano (Milano), 14 novembre 2017 -  Anche solo attraversare la strada e passare sul marciapiede di via Monte Penice, all’altezza del civico 9, il sabato mattina e la domenica diventa problematico. E preoccupante. Lì c’è il locale notturno Tamaris Club, un posto che alza la saracinesca verso mezzanotte e la riabbassa verso le 5 del mattino, dopo ore passate a «disturbare, a fare casino», dicono preoccupati, e arrabbiati, i residenti. La rabbia deriva dal fatto che le segnalazioni su quel locale sono continue. A ogni segnalazione i carabinieri di Rozzano fanno il loro lavoro: escono, vanno dentro, controllano e segnalano a loro volta. Sono stati proprio i militari a rendere nota la situazione e le frequentazioni del locale, tanto da farlo chiudere per un paio di settimane dal questore di Milano, verso fine ottobre.

Risse, brutte frequentazioni, secondo le forze dell’ordine, pregiudicati che si siedono al bancone del bar. La situazione continua ad allarmare, soprattutto dopo l’ultimo episodio, che risale a inizio ottobre, quando una 28enne marocchina è stata aggredita e rapinata da un connazionale, un 26enne, conosciuto proprio nel locale, da cui aveva accettato un passaggio. L’aveva riempita di botte prima di portarle via la borsa e abbandonarla sul marciapiede. «Abbiamo paura – ammette Francesca Bertelli –, soprattutto noi donne. C’è sempre qualcuno che si pesta, lancia bottiglie, abbiamo visto di tutto qui, non si può tollerare». Il problema nel quartiere, a Valleambrosia, lo sentono anche i runner che passano da quella zona la mattina presto: «C’è brutta gente, vetri e bottiglie ovunque, ubriachi – racconta Edoardo Brunazzo –, quando vado a correre ho timore che succeda qualcosa. La gente non parcheggia neanche più lì». Stesso pensiero per Fabrizio Bucchia che vuole che il locale «chiuda definitivamente. Il fermo temporaneo è un palliativo ma se è l’inizio per poter effettuare un lavoro e poi risolvere il problema, ben venga. Ormai le forze dell’ordine possono solo segnalare, bisogna aspettare le disposizioni del questore».

Chiede più sicurezza anche Marco Del Gaizo: «I residenti di Valleambrosia chiedono di poter vivere serenamente. Abbiamo attivato anche un servizio whatsapp per segnalare ogni situazione di pericolo, dopo aver immediatamente attivato le forze dell’ordine. Di certo – aggiunge – questo locale non è un circolo culturale come in teoria è stato aperto secondo le abilitazioni comunali. Chiediamo quindi che si blocchi l’attività che porta solo degrado e pericolo». Un capannone di proprietà di un costruttore di Rozzano che ha, sul territorio, anche altri capannoni, gestito da marocchini e punto di riferimento della comunità, raccontano gli abitanti. Il locale Tamaris aveva già ricevuto una sanzione per irregolarità di atti amministrativi (la cosiddetta scia) a marzo e i controlli da parte dei carabinieri sono continuati, serrati, per diversi mesi.