Risse, schiamazzi e danneggiamenti: sigilli a Rozzano per la discoteca latina La Kalle

Seconda chiusura estiva per il locale, già "sospeso" a fine luglio

I carabinieri davanti al locale

I carabinieri davanti al locale

Rozzano, 20 agosto 2016 - Stop alla musica notturna a tutto volume nella frazione di Quinto Stampi. I carabinieri della locale tenenza hanno messo i sigilli alla discoteca La Kalle di via Europa, chiusa per effetto del provvedimento emesso dal questore di Milano, fino al 2 settembre. È il secondo provvedimento di chiusura effettuato questa estate nei confronti del locale. Gli abitanti del quartiere possono quindi dormire sonni tranquilli grazie ai militari, senza dover sopportare la musica ad altissimo volume della discoteca. Esasperati dalle numerose notti trascorse ad occhi aperti, il comitato cittadino ha scritto mesi fa una lettera al prefetto in cui chiedeva il ripristino della quiete pubblica, dopo aver sopportato per mesi schiamazzi e danneggiamenti di varia natura. Già a fine luglio il locale - un club latinoamericano situato al piano superiore di una area commerciale che affaccia sul quartiere residenziale - era stato colpito da un’ordinanza di chiusura e i militari avevano messo i sigilli. Ma una volta riaperto, i problemi non sarebbero terminati e così i carabinieri hanno effettuato il secondo intervento.

La discoteca La Kalle, secondo quanto riferito dagli inquirenti, era stata luogo di una violenta rissa nel mese di aprile dello scorso anno. In quell’occasione un gruppo di albanesi ubriachi aveva esploso fuori dal locale diversi colpi di pistola. I carabinieri hanno potuto appurare, dopo l’immediato intervento, che la discoteca risultava essere un circolo privato con finalità culturali trasformato però palesemente in una realtà commerciale. Dopo la prima rissa si sono susseguiti numerosi altri interventi dei carabinieri, su segnalazione dei cittadini, per numerosi episodi che turbavano la sicurezza della cittadinanza.

Nel Sud Milano i carabinieri nell’ultimo anno hanno posto i sigilli a diversi locali notturni che, nati come sedi di club o associazioni con ingresso riservato ai soci, erano poi risultate essere delle vere e proprie attività commerciali spesso non possedendo i regolari requisiti. A Opera la Guardia di Finanza era addirittura intervenuta per chiudere un locale "a luci rosse", anche in questo caso celato come club privato destinato ai soci.