Rozzano, già morti molti nuovi alberi nel parco. E plastica nelle rogge

La delusione degli ambientalisti dopo la piantumazione fallita

A vuoto i  tentativi di rimboschire il polmone verde

A vuoto i tentativi di rimboschire il polmone verde

Rozzano (Milano), 17 novembre 2015 - Centinaia di alberi piantati e morti poco dopo, a causa dell’incuria, dei vandalismi e dell’imperizia di chi ha eseguito i lavori. Inoltre gli imballaggi in plastica adoperati per trasportare le piante sono stati abbandonati fra campi e le rogge. Ennesima denuncia degli ambientalisti del rozzanese per uno scempio ecologico all’interno del parco Agricolo del sud Milano. Un parco che in molti tentano di rivalorizzare; un impegno che spesso a causa della superficialità anche degli stessi operatori viene vanificato.

L'area interessata  è quella del parco delle Rogge, al confine fra Rozzano e Basiglio dove lo scorso anno erano state piantate alcune migliaia di piante. Alberelli sistemati con fondi Ersaf (Regione Lombardia) in vista di Expo. L’11 maggio 2014, terminata la lunga operazione era anche stato inaugurato il nuovo Parco delle Rogge, area verde che si estende da via della Cooperazione a Rozzano vecchio, sino alla city di Milano, una superficie che interessa circa 22 ettari di territorio.

«Un bellissimo parco anche se già dall’inizio avevamo avvisato chi stava effettuando la piantumazione che in certe zone dove gli alberelli sarebbero morti perché sotto il terreno c’era uno strato di cemento che ne avrebbe impedito la crescita – spiega Tony Bruson, sentinella verde dell’associazione Occhi Aperti – purtroppo così è stato. In un sopralluogo effettuato alcuni giorni fa abbiamo trovato più alberelli morti che vivi». Nello specifico, dopo un ulteriore sopralluogo in una area a ridosso di Basiglio, dove sorge una cava divenuta «oasi protetta», abbiamo contato su circa cinquanta alberelli sistemati lo scorso anno che solo quattro erano riusciti a sopravvivere.

Gli ambientalisti hanno anche spiegato il motivo mostrando un paletto metallico conficcato nel terreno che non riusciva a penetrare il suolo per più di una decina di centimetri, proprio perché vi era un lastrone di cemento nel sottosuolo. Ma oltre alle centinaia di piante morte l’altro fatto assurdo riguarda gli imballaggi adoperati per trasportarle all’interno del parco delle rogge che sono stati abbandonati.

«Ci sono alcune decine di lastre di plastica ognuna delle quali conteneva una quarantina di piante che sono stati abbandonate nei prati e addirittura gettati nelle rogge – aggiunge Bruson – inzialmente abbiamo creduto che li avessero accatastati in alcune zone per poi venirli a recuperare e pprtare in discarica, invece a distanza di un anno sono ancora lì. Molti sono stati inglobati dal terreno e altri sono invece in bella mostra nei corsi d’acqua. Già ci sono decine di discariche abusive che spuntano come funghi ovunque nel parco sud se poi anche chi opera per la manutenzione del verde non rispetta le regole contribuendo al degradare il parco stesso siamo alla frutta».