Alunno picchiato da un coetaneo alle medie Pertini di Assago

Il giovane aggressore è stato punito con la sospensione di un giorno e dalla gita scolastica. Il padre: mi fa male pensare che nessun compagno lo ha difeso

 La dirigente scolastica Antonella Maria Vilella

La dirigente scolastica Antonella Maria Vilella

Assago (Milano), 18 gennaio 2017 - Aggredito da un compagno di scuola durante l’intervallo: cinque giorni di prognosi. È quanto accaduto nella scuola media Sandro Pertini, dove un adolescente è stato preso a calci e pugni da un coetaneo. Sulla base di chiacchiericcio e malintesi, al suono della campanella, una volta in corridoio, sono volate le mani. La giovane vittima è stata colta alla sprovvista: dopo un pugno è caduto a terra e, nonostante questo, è stato colpito con altri calci alle gambe e al ginocchio fino a quando sono arrivati gli adulti a interrompere l’aggressione.

La direttrice scolastica Antonella Maria Vilella ha subito chiamato i genitori del ragazzo ferito e, nel consiglio di circolo convocato d’urgenza, ha stabilito il provvedimento disciplinare nei confronti del giovane aggressore: niente gita scolastica e un giorno di sospensione dalla scuola. «Non posso insegnare a mio figlio che deve subire né, tanto meno, voglio insegnargli a difendersi con la forza. Se fosse così non lo manderei a scuola ma a lezioni di karatè – racconta il papà - quello che più mi disturba, è che mio figlio sia stato malmenato senza che nessun compagno intervenisse per difenderlo. Le istituzioni devono avere un ruolo educativo ma anche di protezione nei confronti di tutti: occorre una maggiore sensibilizzazione verso alcune tematiche affinchè i nostri figli non crescano come ribelli».

Secondo il racconti di alcuni genitori, negli anni si sono verificati diversi episodi che si sono tenuti sotto silenzio o che si è cercato di minimizzare ma che, al contrario, avrebbero avuto bisogno di più attenzione. «Noi lavoriamo sui ragazzi, cercando di far comprendere loro gli sbagli che fanno – racconta la dirigente – in questo caso, abbiamo agito in più modi: affidando al ragazzo ricerche e compiti sull’azione da lui compiuta e le conseguenze ben più gravi che questo episodio avrebbe potuto avere. Inoltre lo abbiamo sospeso per un giorno, quello della gita. Lo studente ha capito il suo errore e ha scritto due lettere per il suo compagno».