Emergenza migranti, dietrofront per Peschiera

La Prefettura stoppa l’arrivo di trecento migranti nell’ex base aeronautica di Peschiera Borromeo

Una delle tante proteste contro il campo profughi a Bellaria

Una delle tante proteste contro il campo profughi a Bellaria

Peschiera Borromeo (Milano), 16 ottobre 2016 - Stop all’ipotesi «tendopoli», la Prefettura fa marcia indietro. Dopo mesi di proteste dei cittadini, è arrivata la svolta. Il rischio che l’area dell’ex caserma, a Bellaria, venga trasformata in un maxi ricovero per 300 profughi sembra essere scongiurato. Almeno per ora. Ad annunciare la novità è Simona Bordonali, assessore regionale a Sicurezza, Immigrazione e Protezione civile, che ha ufficializzato il contenuto di una lettera ricevuta negli ultimi giorni dal prefetto Alessandro Marangoni. Nel documento si conferma la "disponibilità ad abbandonare il programma che prevede la collocazione di circa 300 migranti nella struttura dell’ex base aeronautica di Peschiera Borromeo".

Una vittoria per il fronte del no, che aveva schierato sul territorio un ampio dispiegamento di forze per sottolineare la contrarietà al progetto. Anche i partiti di centrodestra e i sindaci dei Comuni vicini si erano messi sul piede di guerra, nel timore che la presenza di un contingente così numeroso di migranti potesse avere un effetto domino sul circondario.  "Un’altra vittoria della Regione Lombardia - commenta l’assessore Bordonali -, ottenuta nell’interesse dei cittadini, dopo lo stop alla trasformazione del campo base Expo in un centro di accoglienza e dopo la chiusura del centro di via Balduccio da Pisa a Milano".