Mensa vietata a chi non paga, il caso arriva al Consiglio di Stato

Corsico, il Coordinamento dei Genitori Democratici: "La bocciatura del Tar non ferma. Andreamo avanti finché anche solo un bambino rimarrà senza pasto"

Una protesta del Coordinamento dei Genitori Democratici

Spf Corsico, Ricorso al Consiglio di stato per i genitori del Coordinamento corsichese, quelli che si battono per ottenere la sospensiva al provvedimento del sindaco che vieta il pasto ai bambini morosi.

Corsico (Milano), 16 febbraio 2017 - L’avevano promesso: "Non ci fermeremo, finché anche solo un bambino rimarrà senza pasto continueremo a batterci". Il Coordinamento Genitori Democratici ha deciso di proseguire la propria battaglia portando il caso di fronte al Consiglio di Stato. A nulla è servito lo stop del Tar che aveva respinto la domanda cautelare. A metà dicembre, infatti, il tribunale si era espresso negativamente sulla richiesta da parte del Coordinamento di sospendere con urgenza il provvedimento del sindaco Filippo Errante di togliere il pasto agli alunni i cui genitori non erano in regola con il pagamento della retta della refezione. 

Una decisione che aveva sollevato polemiche e proteste in piazza e che aveva convinto un gruppo di genitori a formare un Coordinamento per difendere il "diritto al cibo" dei bambini. "La domanda cautelare, peraltro non dimostrata nella sua attualità, non può trovare accoglimento", si leggeva nella sentenza del Tar che aveva, in più, obbligato il coordinamento al pagamento delle spese legali

Duemila euro: i genitori si erano messi subito in pista per recuperare la cifra dando il via a una raccolta fondi, ancora attiva. "Il tribunale ha rigettato la sospensiva, cioè la procedura d’urgenza che avevamo chiesto, perché nessuno di noi ricorrenti è uno dei genitori morosi, quindi nessuno dei nostri figli ha, adesso, il problema del pasto negato - spiegano dal coordinamento -. Non è entrato nel merito del nostro ricorso, non ha quindi ancora espresso nessun parere sulla legittimità della delibera del Comune. Ha solo rimandato la decisione a data da destinarsi". La battaglia continua: "Tutti hanno interesse affinché ogni bambino possa accedere alla mensa e non debba pagare le colpe dei genitori - prosegue il gruppo dei genitori -. Per questo, vogliamo lottare per difendere quei diritti e lo faremo ricorrendo al Consiglio di Stato per ottenere la sospensione della delibera".

Il pugno duro dell’Amministrazione, intanto, prosegue: niente pasto caldo per i figli dei genitori morosi. "Non m'interessa fare un braccio di ferro, spero si abbia la volontà di non speculare ancora politicamente sulla pelle dei bambini - aveva dichiarato il sindaco subito dopo la vittoria al Tar -. Continueremo ad aiutare chi è in difficoltà, tutelando chi rispetta le regole". Il coordinamento dei genitori non si fa scoraggiare: "Difendiamo i diritti dei bambini. Invitiamo a sostenere la nostra battaglia contribuendo alla raccolta fondi. I nostri avvocati non percepiscono compenso. I soldi sono necessari per andare fino in fondo". Il match è ancora aperto.