Melegnano, Tari: fioccano le super multe

Ma i commercianti non ci stanno e protestano uniti

Un contribuente alle prese con la Tari

Un contribuente alle prese con la Tari

Melegnano (Milano), 14 febbraio 2019 - ​«Quegli accertamenti fiscali che rischiano di metterci in ginocchio. In alcuni casi sono arrivate richieste di pagamento per oltre 100mila euro. Un salasso». Commercianti sul piede di guerra a Melegnano per gli avvisi relativi alla Tari, l’imposta dei rifiuti. Il Comune ha emesso una serie di lettere di accertamento, che impongono ad alcuni esercenti di sanare la propria posizione contributiva, sulla base di verifiche catastali che sono state eseguite attraverso una società incaricata e che avrebbero fatto emergere delle anomalie nella corresponsione della tassa. I primi accertamenti, recapitati alla fine del 2018, riguardavano l’anno 2013 (ai tempi si parlava di Tares); ora stanno arrivando anche gli avvisi relativi al periodo fra il 2014 e il 2017. In alcuni casi, gli importi richiesti ai titolari delle attività sono altissimi.

«Giusto per fare un esempio, un esercizio con sede in città si trova a dover pagare 140mila euro. Una cifra folle - commenta Caterina Ippolito, presidente locale di Confcommercio -. Anche nel caso d’importi più contenuti, si tratta comunque di numeri importanti, che rischiano di mettere in ginocchio un settore, già fortemente penalizzato dalla crisi economica degli ultimi anni». «Dopo gli avvisi relativi al 2013, che sono arrivati nei mesi scorsi – prosegue - questa nuova ondata di lettere è una doccia fredda, tanto più che avevamo avuto promesse che non sarebbero stati recapitati altri avvisi, fin tanto che non si fosse chiarita la situazione. È inaccettabile, sia per le cifre richieste che per le modalità usate». Nel corso delle verifiche effettuate, le dichiarazioni dei contribuenti sono state incrociate coi dati catastali: questo ha portato a una riparametrazione della metratura, sulla quale calcolare la tassa rifiuti. «Nel calcolo sono state fatte rientrare appieno anche le cantine e i dehor utilizzati solo nel periodo estivo - incalza Ippolito -: troviamo che non sia giusto».

Il malcontento tra i commercianti è palpabile, il clima resta teso. Non si escludono azioni di protesta. Il sindaco Rodolfo Bertoli (Pd) commenta così la situazione: «Gli accertamenti sono stati emessi sulla base di una procedura d’ufficio, nella quale la politica non può intervenire. Valuteremo la possibilità di permettere un’ulteriore dilazione dei pagamenti, sulla base di una modifica al regolamento delle riscossioni. Intanto, la società incaricata resta a disposizione per incontri e chiarimenti. Abbiamo presente la questione e ci stiamo lavorando».