Melegnano, Consiglio diviso sulle infiltrazioni mafiose

L'Amministrazione: "Non puntateci il dito contro"

Il consiglio comunale

Il consiglio comunale

Melegnano (MIlano), 1 marzo 2017 - Sul tema delle infiltrazioni mafiose a Melegnano le posizioni del centrodestra e del centrosinistra restano distanti. È quanto emerso dal consiglio comunale aperto dell’altra sera, un momento di dibattito e confronto organizzato dall’amministrazione cittadina, dopo le affermazioni dello scorso gennaio da parte della Commissione parlamentare anti- mafia che, intervenuta in Prefettura a Milano, ha puntato l’attenzione su alcuni Comuni, fra i quali, appunto, Melegnano.

"Ci sono alcuni reati-spia, dagli incendi dolosi all’abusivismo commerciale al mercato, fino ai repentini cambi di proprietà in locali legati alla movida, che potrebbero essere indicatori di una presenza della criminalità organizzata sul territorio», ha dichiarato il senatore Franco Mirabelli (Pd), membro della Commissione. Ma i politici di centrodestra, in testa il sindaco Vito Bellomo, hanno precisato: «Si tratta di dinamiche generali, non è giusto accendere i riflettori su un singolo Comune, col rischio di delegittimare l’operato delle amministrazioni locali». Ampio il  parterre di politici che hanno partecipato all’assise. Secondo l’onorevole Marcello Taglialatela (Fratelli d’Italia), a sua volta membro della Commissione antimafia: «Rosi Bindi (presidente della Commissione, ndr) ha sbagliato a indicare alcuni Comuni come particolarmente attenzionati. Così è facile sbattere il mostro in prima pagina e sporcare l’immagine delle amministrazioni locali».

Simile il parere del sindaco Vito Bellomo (Forza Italia): «I reati-spia ci sono in tutti i Comuni e, comunque, da parte nostra l’attenzione su questo tema è sempre stata massima. Certe affermazioni si prestano alla strumentalizzazione: sarebbe stato meglio evitare». Al consiglio ha preso parte anche l’onorevole Luca Squeri (Forza Italia): «Censuro il comportamento della Commissione antimafia, che ha pronunciato parole come macigni - ha detto -. Così si delegittima il ruolo di sindaci e amministratori, che lottano contro la criminalità». Per l’onorevole Marco Rondini (Lega Nord) «è giusto tenere alta l’attenzione sul fenomeno, ma il sospetto che certe dichiarazioni vengano usate a fini politici è legittimo». Alla seduta ha preso parte Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, che ha sottolineato l’attenzione riservata della legalità. Presente anche David Gentili, presidente della Commissione consiliare antimafia di Milano, che ha ricordato come «i Comuni possano fare parecchio per il contrasto e la prevenzione delle infiltrazioni». I rappresentanti dell’Osservatorio contro le mafie del Sud Milano hanno sottolineato l’importanza di non sottovalutare certi segnali, che possono costituire dei campanelli di allarme.