Melegnano, c'era una volta un castello gelato

Niente riscaldamento e zero visite

Il corpo centrale del castello riaprirà al pubblico da marzo

Il corpo centrale del castello riaprirà al pubblico da marzo

Melegnano (Milano), 13 dicembre 2017 - Mille visitatori all’anno per il castello di Melegnano, ma in inverno i tour guidati nel maniero sono sospesi per la mancanza del riscaldamento nelle sale dell’edificio. Da quando anche gli enti locali sono costretti a fare i conti con la crisi economica, il Comune di Melegnano ha deciso di sospendere l’erogazione del riscaldamento nel corpo centrale dell’antico fortino, che ora viene climatizzato solo in concomitanza di eventi particolari. Così, da tre anni a questa parte, nel periodo che va dalla metà di novembre ai primi di marzo la Pro Loco si vede costretta ad interrompere le visite guidate, rivolte al pubblico.

«Dicembre non è mai stato un mese con un grande flusso di visitatori, in ogni caso, finché i locali erano riscaldati, noi abbiamo sempre garantito il servizio, anche in concomitanza con le vacanze di Natale. Ora invece sarebbe disagevole, sia per le guide che per i visitatori, dover stare al freddo, viste le temperature», spiega Ennio Caselli, presidente della Pro Loco Melegnano. Proprio alla Pro Loco fanno capo le guide amatoriali, che introducono gli interessati ai segreti del castello e, in generale, alla storia della città. Ventitré i volontari attualmente in forza al sodalizio, mentre un altro manipolo di «ciceroni» sta completando in questo periodo la fase di formazione e a breve potrà dare man forte ai colleghi già in attività. Dal 2001 la Pro Loco gestisce le visite nell’antico fortino, che rappresenta il simbolo di Melegnano e il cui primo nucleo risale al 1243.

Circa mille le persone che ogni anno visitano l’edificio con l’ingresso a pagamento; a queste si aggiunge il numero, meno codificabile, di coloro che entrano nel maniero in concomitanza con gli eventi a ingresso libero. Tra i visitatori ci sono studenti, appassionati di storia e di architettura, o semplici curiosi. «Il castello si conferma un elemento di attrazione, anche per chi proviene da fuori», chiosa Caselli. Le visite riprenderanno il 3 marzo 2018. Intanto, resta irrisolto il tema del restauro dell’edificio, che in alcuni settori è ammalorato e necessiterebbe di una sistemazione. Il complesso monumentale è diviso in tre comparti: quello centrale è di proprietà del Comune; fruibile ed in buone condizioni, è appunto oggetto delle visite guidate. Le ali dell’edificio (quella corta, del Comune, e quella lunga, di proprietà di Città Metropolitana) sono invece chiuse perché in cattivo stato. Questi settori avrebbero bisogno di un restauro urgente, che però non è ancora decollato per mancanza di fondi.