Trezzano sul Naviglio: "Demalena, via subito l’amianto"

A Trezzano la priorità indicata dai cittadini negli incontri pubblici sull’area

Obiettivo delle riunioni, raccogliere idee e criticità all’insegna della trasparenza

Obiettivo delle riunioni, raccogliere idee e criticità all’insegna della trasparenza

Trezzano sul Naviglio (Milano), 16 dicembre 2016 -  Demalena. Un nome che ai trezzanesi piace poco, che riporta alla memoria ricordi che parlano di affari sporchi, corruzione, associazione a delinquere, modifiche del Pgt. Manette. È il 2013 e Trezzano viene colpita da una bufera senza precedenti: un giro di mazzette porta agli arresti di assessori, imprenditori e persino del comandante della Polizia locale. Modifiche al Piano di governo del territorio che avrebbero favorito gli interessi dei privati che giocavano a scambiarsi centinaia di migliaia di euro sul tavolo dell’amministrazione comunale, guidata allora da una Giunta Pdl.

Nell’occhio del ciclone anche Antonio Concolino, il proprietario dell’area Demalena in via Marchesina, l’ex cartiera chiusa da oltre 10 anni e piena di amianto. A poco erano servite le raccolte firme dei cittadini, che chiedevano a gran voce la bonifica con diversi malati di tumore.Dopo il passaggio obbligato per il commissario prefettizio, è stato il sindaco Fabio Bottero a mettere mano di nuovo alle carte, iniziando un lungo percorso verso la riqualificazione dell’area che passa attraverso la variante al Pgt.

«Abbiamo avviato una serie di iniziative con la cittadinanza – racconta Bottero – di coinvolgimento e dialogo per raccogliere idee e criticità, tenendo bene a mente l’obiettivo della trasparenza». L’ultimo si è tenuto due giorni fa: tanta partecipazione e molte le idee espresse, ma soprattutto tante le richieste. Una su tutte: rimuovere subito l’amianto. «Una situazione esasperante, il quartiere vive nel completo degrado e nel terrore che le lastre, come già successo, si mettano a volare col maltempo. È necessario un intervento urgente, non c’è più tempo da perdere», afferma Maria Cristina D’Alessandro. Le fa eco Mattia Di Bisceglie: «Stiamo ancora aspettando che l’amministrazione si metta d’accordo con la proprietà, sono anni ormai. Il quartiere potrebbe essere davvero vivo, ma con quell’ecomostro è impossibile».

Il progetto di riqualificazione da parte dell’amministrazione c’è: una zona residenziale, nuova viabilità che andrebbe ad alleggerire il traffico, una piazza come luogo di ritrovo e aggregazione, un supermercatino per i residenti e negozi di quartiere. Un progetto che piace ai cittadini. C’è anche chi propone «un teatro, una struttura dove poter organizzare momenti culturali, per far rivivere un quartiere ormai spento che ha bisogno di nuova linfa per rinascere», sottolinea Vincenzo Ciorciaro. Problema da risolvere con urgenza, insieme all’amianto, anche la viabilità: «Non si può pensare di riqualificare una zona senza prima aver messo mano a un piano ben organizzato per decongestionare le arterie cittadine. Alcune strade del quartiere Marchesina sono davvero invivibili», commenta Oliviero Camisani.