Cusago, il castello dei Visconti e la vendita sfumata in extremis

Ancora una volta si era arrivati a un passo dal rogito finale

Il Comune aveva esplorato tutte le stradeper individuare i fondi  e sostenere l’operazione

Il Comune aveva esplorato tutte le stradeper individuare i fondi e sostenere l’operazione

Cusago (Milano), 7 febbraio 2017 - Non è andato in porto l’affare castello. La cessione del 100% delle quote al gruppo Finscott srl non si è concretizzata nei tempi previsti e la proprietà del vecchio maniero resta, quindi, in capo allo storico proprietario, la società "Il castello di Cusago srl". Nuova fumata nera dunque per la sorte del vecchio edificio voluto da Bernabò Visconti nel 1350 e, negli ultimi tempi, al centro di continue operazioni di compravendita che, ironia della sorte, sfumano tutte ad un soffio dal rogito. Non si conoscono ancora le reali motivazioni che hanno visto saltare quest’ultima occasione; l’unica comunicazione ufficiale della vicenda arriva proprio dal Comune che ha messo nero su bianco la notizia che  "gli accordi di cessione ad un nuovo acquirente non si sono perfezionati in nessun atto allo scadere di tutti i termini di pre-cessione".

Una storia già vista già nel 2012 proprio lo stesso gruppo aveva tentato di comprare l’edificio simbolo del comune del sud Milano per trasformarlo in un polo del Made in Italy, un luogo dove racchiudere arte, cultura e ogni tipo di eccellenza del bel paese. Anche in quell’occasione, però, l’epilogo fu lo stesso: l’affare andò in fumo all’ultimo momento e la proprietà rimase in capo alla società che, negli ultimi anni, in più occasioni ha tentato – invano - di liberarsi dell’edificio. Già, perché le condizioni di degrado in cui il maniero giace hanno trasformato il cugino minore del castello sforzesco di Milano da risorsa a peso.

Le importanti manutenzioni da effettuare per rendere l’edificio cusaghese ancora agibile sono un costo non indifferente, giustificabile solo se accompagnate da una trasformazione d’uso dell’edificio. Ma così non è. Unica eccezione resta il progetto messo in atto proprio dalComune qualche anno fa e poi congelato a febbraio quando è balzata alle cronache la notizia di un nuovo acquirente era interessato. Dopo un lungo studio di valutazione finanziaria ed economica, infatti l’amministrazione aveva deciso di acquistare il 51% delle quote del castello. Per farlo aveva esplorato tutte le strade (pubbliche e private) per individuare i fondi e sostenere l’operazione, l’ultima spiaggia per far tornare il castello agli splendori di un tempo. Un progetto che aveva ricevuto plausi anche dagli organi sovracomunali e nazionali che sostenevano l’operazione finanziaria per il beneficio che ne avrebbe tratto l’intera comunità.