Sparatoria a Corsico, l’incubo della guerra fra bande di spacciatori / FOTO

Tunisino di 36 anni gambizzato in via IV Novembre. Il sindaco Errante: "Gravi problemi di sicurezza, vogliamo l'esercito"

I rilievi dei carabinieri

I rilievi dei carabinieri

Corsico (Milano), 3 gennaio 2017 - Un vero e proprio avvertimento, lo spettro della guerra fra le organizzazioni criminali legate al mondo dello spaccio di droga. Questo è quanto starebbe emergendo dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Corsico sull’agguato avvenuto domenica sera in via IV Novembre e nel quale è rimasto ferito un nordafricano di 36 anni. Il condizionale è d’obbligo, ma la dinamica dei fatti e la ricostruzione della sparatoria lasciano pochi dubbi agli inquirenti che si stanno occupando del caso. Secondo i primi accertamenti effettuati dai militari di Corsico, i quattro colpi di pistola esplosi contro il tunisino (inizialmente era stata diffusa la notizia che fosse marocchino) sarebbero stati sparati al culmine di una lite che aveva avuto inizio in via della Resistenza.

Due uomini a bordo di un’automobile hanno raggiunto la vittima, uno dei due è sceso dalla vettura e ha aperto il fuoco esplodendo la breve raffica di colpi. L’aggressore, sempre secondo gli inquirenti, ha sparato verso il basso probabilmente con l’obiettivo di gambizzare il tunisino di 36 anni. Dopo l’agguato, la macchina si è allontanata a forte velocità ed è spartita nel nulla.

La sparatoria ha fatto ripiombare la città nella paura, già più volte nel recente passato a Corsico si sono verificate liti fra nordafricani finite anche con accoltellamenti e scontri violenti. Le ipotesi sono svariate: dal mancato pagamento di alcune dosi di droga alla rivalità fra gruppi di spacciatori. Il tunisino al momento dell’aggressione era ubriaco e dopo essere stato colpito alle gambe ha tentato di fuggire a piedi, ma dopo pochi passi è ricaduto a terra.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Filippo Errante: "Gli inquirenti sono al lavoro. Condivido la preoccupazione dei corsichesi e ritengo che sia fondamentale la presenza di un presidio dell'esercito anche sul nostro territorio, così come avevo chiesto tempo fa".