Figli, genitori e prof uniti nella protesta: "Giusto lottare per una scuola sicura"

Corsico, chiuse per pioggia 13 aule dell'istituto Falcone-Righi e Liceo Vico

Una delegazione di studenti ha manifestato anche ad Assago dove era presente per un convegno il premier Paolo Gentiloni

Una delegazione di studenti ha manifestato anche ad Assago dove era presente per un convegno il premier Paolo Gentiloni

Corsico (Milano), 12 nobembre 2017 - La situazione precaria dell’istituto Falcone-Righi e del liceo Vico ha unito generazioni diverse, tutte insieme per un diritto: «Una scuola sicura, dove non ci chiudono tredici aule perché piove dentro e sui quadri elettrici», ha detto la generazione dei ragazzi, che hanno manifestato davanti ai cancelli dell’Omnicomprensivo venerdì mattina, per chiedere «un intervento immediato da parte di Città Metropolitana» e che ieri mattina hanno provato a incontrare il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in visita ad Assago, «ma non siamo riusciti a incrociarlo». Ha unito la generazione dei professori e della preside Maria Vittoria Amantea, ormai tutti «esasperati, costretti a chiudere classi, corridoi e bagni perché i pompieri dicono che è pericoloso».

E ha unito anche la generazione dei genitori, quelli che spesso sono in disaccordo con i figli, soprattutto quando a casa dicono: «Mamma, oggi non entro in classe perché voglio manifestare». Questa volta i genitori erano al fianco dei figli, a fare «picchetto» davanti ai cancelli, ad appoggiarli e sostenerli nella battaglia. «Le abbiamo combattute anche noi vent’anni fa – dice un papà –, proprio davanti a questa scuola. I ragazzi vogliono solo poter studiare senza la paura di vedersi crollare in testa un pezzo di soffitto, appena scende un po’ di pioggia».

È stato il tema principale del consiglio di istituto, ieri mattina, dove i genitori hanno ascoltato gli aggiornamenti dalla preside Amantea che «ce la sta mettendo tutta per cercare delle soluzioni – racconta Roberto Terragni, presidente del Consiglio di istituto –, bisognerà forse guardare a investitori esterni per salvare la scuola. I ragazzi non possono studiare in queste condizioni. È un loro diritto avere una struttura sicura». La pensano così anche i rappresentanti di classe: «Ci sono oltre mille studenti, mio figlio lo ha scelto nonostante ne avesse uno dello stesso indirizzo sotto casa. Proprio perché è una scuola d’eccellenza, con tanti progetti. La preside è agguerrita e si sta impegnando, ma senza fondi cosa si può fare?».

Il sindaco Filippo Errante, intanto, ha scritto al prefetto e al primo cittadino milanese Sala, in accordo «con i miei colleghi del territorio – spiega – per concordare un incontro al più presto per il ripristino della sicurezza in istituto». Al fianco dei ragazzi anche il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri che ha sottolineato: «Hanno fatto bene a protestare: in gioco c’è il loro futuro», soprattutto perché «è l’unica scuola superiore del nostro territorio – ha detto il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti –. Siamo disposti a fare la nostra parte, mettendo anche a disposizione dei fondi, ma dobbiamo essere legittimati a farlo dalle istituzioni». Una situazione che rimane «un paradosso, visto che la scuola è riconosciuta come eccellenza didattica. Io stesso – dice il sindaco di Trezzano Fabio Bottero – sono un ex studente del liceo Vico: massima solidarietà».