Corsico, caso mense: niente pasti ai figli dei genitori morosi

Ieri mattina è scattato il giro di vite nelle scuole cittadine

 Michelangelo Marangi a sinistra nella foto con Filippo Errante

Michelangelo Marangi a sinistra nella foto con Filippo Errante.

Corsico (Milano), 8 gennaio 2015 - Nessun bambino è rimasto a stomaco vuoto. È questo il risultato più importante raggiunto ieri nel Comune di Corsico dove, come da preavviso, sono stati sospesi i servizi di refezione scolastica, asilo nido e scuola materna per le famiglie risultate morose. Una scelta drastica e difficile presa dall’amministrazione comunale di centrodestra dopo aver rilevato dai bilanci dei debiti pregressi per i servizi legati alla scuola di circa un milione e 200mila euro.

Una scelta che si è trasformata, almeno ieri, in emergenza. Molti genitori hanno mandato i loro figli a scuola senza «schiscetta» pur avendo un debito nei confronti del Comune e nonostante gli avvisi di sospensione del servizio già affissi nei plessi dal 12 novembre. Questo ha costretto gli operatori scolastici, il Comune e l’impresa che effettua il servizio a gestire la situazione come una vera e propria emergenza: sin dalle prime ore del mattinoo tutti si sono attivati per limitare i danni.

Il personale comunale davanti ai nidi e alle scuole materne ha preso da parte i genitori inadempienti invitandoli ad andare a regolarizzare la loro posizione, le scuole hanno telefonato ai genitori invitandoli a portare un pasto o a ritirare il proprio figlio per il pranzo mentre Camst, la società che eroga i pasti, ha monitorato la situazione, ha organizzato i refettori e, alla fine, in una misura straordinaria che graverà interamente sui loro bilanci, ha garantito un pasto anche a chi non ne aveva diritto. «Abbiamo gestito la situazione con misure straordinarie – spiega il direttore tecnico del servizio mensa Michelangelo Marangi – in ogni plesso abbiamo monitorato ora per ora le situazioni che andavano via via risolvendosi e, visto il rientro dalle vacanze di molte famiglie e il potenziale rischio di qualche disguido nelle comunicazioni, abbiamo servito un pasto cado a tutti. Lo faremo anche domani mentre da lunedì serviremo i nostri pasti solo agli utenti che ne hanno diritto».

La linea dura adottata dal Comune ha dato i suoi frutti. Rispetto alle 480 famiglie che nel mese di novembre risultavano avere un debito con l’amministrazione, oggi ne risultano meno di 200. Le altre, in questi giorni, hanno saldato i loro debiti attraverso pagamenti in un unica soluzione (il più alto è stato di 5.800 euro) oppure tramite un piano di rientro rateizzato. Nello specifico: per gli asili nido la situazione è stata azzerata mentre per le scuole materne, da sedici famiglie escluse dal servizio, cinque bambini non si sono presentati mentre gli altri hanno visto mamme e papà correre in Comune.

«Non vogliamo – spiega il sindaco Filippo Errante – penalizzare le famiglie che si trovano in difficoltà. L’ho ribadito tante volte. Però saremo intransigenti: chi aderisce a un piano di rientro e a febbraio dovesse decidere di non pagare la rata concordata, sarà escluso dai servizi». Intanto, il vero banco di prova si avrà nel mese di febbraio quando, oltre alla seconda rata del piano di rientro, si dovrà pagare anche la prima tranche del servizio mensa 2016. «Ora – prosegue il sindaco – vedremo i comportamenti e passeremo alle altre azioni previste: pignoramenti e recuperi sullo stipendio. Lo stesso sistema di equità e egalità lo applicheremo anche sulle altre tasse comunali».