Corsico, tutti insieme e senza tensione a sfilare per la Liberazione

Ricordando il Ricotti, partigiano di Corsico

Il corteo

Il corteo

Corsico (Milano), 25 aprile 2017 - C’era il sindaco Filippo Errante in testa al corteo. C’erano Maurizio Graffeo, presidente della sezione locale di ANPI, e tanti soci. Gli assessori della nuova giunta, quella di centrodestra. C’erano i consiglieri di opposizione. I ragazzi del Collettivo Controvento con lo striscione «Il fascismo non è un’opinione». C’erano 300 persone a sfilare questa mattina per celebrare la Liberazione. Partito dal palazzo comunale e scortato dalle forze dell’ordine, il corteo ha percorso le vie del centro, facendo sosta ai monumenti cittadini, dove il sindaco ha deposto la tradizionale corona, mentre in sottofondo la banda intonava le note del Silenzio.

Un giro concluso davanti al monumento alla Resistenza, in via delle Rimembranze, dove il primo cittadino ha ricordato le vittime, «tutte, senza colore politico, dei regimi. Questa giornata deve essere di unione, di riflessione sulla memoria e sulla consapevolezza di quello che le guerre, tutte, portano: morte e distruzione», ha espresso Errante. Ha passato poi la parola a Maurizio Graffeo che ha ricordato l’impegno dei partigiani, portando alla memoria anche l’ultimo di Corsico, «il Ricotti, che insieme agli altri ha contribuito alle nostre libertà. Resistenza non deve essere un termine per parlare solo di storia. Bisogna renderla attuale, si combatte ogni giorno». Nessun momento di tensione: Bella ciao è stata intonata prima dal corteo, poi dalla banda. A mettere a tacere le polemiche dello scorso anno riguardo il diktat imporsto sulla scaletta musicale, che escludeva l’inno partigiano, ci ha pensato Errante: «Da bravo podista, non mi volto mai a guardare indietro. Sempre avanti».