Corsico, l’ascensore della paura: l’incubo di Sabrina

Due mesi fa era precipitata nel vuoto. Viva per miracolo dopo la rottura di un cavo ma le certificazioni erano tutte in ordine

Sabrina Tortora

Sabrina Tortora

Corsico (Milano), 26 luglio 2017 - Precipita in ascensore dal settimo piano e i freni di emergenza la bloccano tra il primo e il piano terra. Fortunatamente, l’episodio si è concluso positivamente ma ha aperto uno scenario inquietante: nonostante le certificazioni, sia della ditta che si occupa delle manutenzioni ordinarie dell’ascensore condominiale che l’ente incaricato dalla Provincia di controllare quanto certificato dai privati, non hanno evidenziato alcuna anomalia. "Hanno detto che tutto era corretto, che non c’era nessuna discrasia sull’impianto – hanno spiegato Sabrina Tortora e il suo avvocato Alessandro Gargioni – ricalcando, per filo e per segno, anche nelle virgole, la certificazione dell’anno precedente. Questo ci lascia perplessi". È maggio e Sabrina, 35enne impiegata, come ogni mattina, alle 8,30 esce si casa. L’ascensore principale era occupato così decide si prendere quello che si ferma ai piani ammezzati. "Ad un certo punto avverto un vuoto nello stomaco, uno scossone e una forte botta. Cado per terra e credo di aver perso conoscenza per qualche istante – racconta – quando ho aperto gli occhi ho visto un muro . Il primo pensiero è stato quello che una bomba era stata fatta esplodere nel palazzo. Mi sono fatta coraggio, ho cercato come uscire". Dopo aver iniziato a gridare, a suonare il tasto allarme, la donna ha provato a telefonare.

"Non prendeva la linea – racconta con gli occhi ancora pieni di terrore – fortunatamente, alzando le braccia e sistemando il telefono verso la porta esterna, da cui filtrava un filo di luce sono riuscita a chiamare mia mamma". Da lì a poco sono intervenuti i pompieri che hanno estratto la donna trasportata poi in ospedale. Per lei una prognosi di diverse settimane per via dello schiacciamento di una vertebra lombare. "Mi hanno salvato le zeppe – ironizza –, mi sarei rotta i legamenti". Sono passate diverse settimane ma Sabrina non ha più preso l’ascensore. In cura dallo psicologo sta combattendo contro le sue paure e vuole portare avanti una battaglia sulla sicurezza. "A me è andata bene – continua – se ci fosse un anziano l’esito sarebbe stato funesto. È stato dichiarato che era tutto regolare ma, nel mio caso, una fune ha ceduto. Troppo regolare non doveva essere".