Scuole devastate: in un anno 18 raid impuniti nel Sud Milano

A Buccinasco l'ultimo raid di una lunga serie

Gli uffici delle elementari Primo Maggio dopo il raid

Gli uffici delle elementari Primo Maggio dopo il raid

Buccinasco (Milano), 20 gennaio 2018 - Scuole del sud Milano facile bersaglio di gang di ladri-vandali: il fenomeno contiuna. L'altra botte l’ennesimo episodio. Nel mirino della banda, presumibilmente sempre la stessa, è finita la scuola di Primo Maggio. I malviventi indisturbati sono entrati in azione nella notte aprendo cassetti e armadi, e buttando per terra carta e altro materiale che il personale scolastico ha sistemato prima del suono della campanella.

«Dopo il primo episodio, abbiamo messo al sicuro gli oggetti informatici e di valore in nostro possesso – spiega il dirigente Giuseppe Iacona - Così, i ladri di polli, questa volta, hanno trovato solo qualche macchina fotografica digitale che, tra l’altro, hanno perso durante la fuga». Il precedente, in questa scuola, risale alle vacanze natalizie. Sempre in quel periodo, la vicina scuola Mascherpa era stata visitata per ben due volte a un giorno di distanza. Incursioni anche a Corsico: le primarie Curiel e Copernico sono state più volte saccheggiate di computer e materiale per la robotica. Scene simili alle elementari di via Galilei e nelle medie di via Verdi. Qui, per ben sei volte, la banda ha sfidato l’allarme, riuscendo ad accedere alla palestra e rubare un defibrillatore in uso all’impianto sportivo. A Cesano, nel mirino dei vandali ci sono state perfino le materne. In un anno, ben diciotto i raid rimasti impuniti. «Siamo rassegnati alla stupidità» conclude il dirigente.

«Analizzando quanto accade in queste scuole, credo che il fenomeno sia da ricondurre alle baby gang . Il più delle volte i danni sono così esigui che non possono essere che ricondotti ad atti di puro vandalismo - spiega Massimo Blanco, criminologo e docente di scienze forensi –. Non c’è nessuna organizzazione, nessun delinquente di professione che rischierebbe per un bottino così esiguo. Non escludo, però, che si tratti qualche rito di iniziazione, qualche prova che dei ragazzotti, magari ex studenti, devono svolgere per dimostrare le loro abilità e passare il confine di quella zona grigia, imboccando il sentiero della malavita».