Buccinasco, il rimpallo dei nuovi profughi

Il sindaco uscente: "Lo deciderà la prossima Amministrazione»

Emergenza profughi

Emergenza profughi

Buccinasco (Milano), 22 marzo 2017 - "Nuovi profughi? Lo deciderà la prossima amministrazione". Giambattista Maiorano, sindaco uscente, ha risposto così al Prefetto che, nei giorni scorsi, ha convocato i primi cittadini di Città Metropolitana per parlare di «accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa» dei richiedenti la protezione internazionale. «Il prefetto si è rivolto a tutti e mi sono mosso di conseguenza – spiega Maiorano – però credo giusto che la questione debba essere seguita e affrontata dalla nuova amministrazione che verrà eletta tra qualche mese». Nel frattempo, però, il Comune che già ospita sei minori in uno degli immobili confiscati alla criminalità organizzata (le spese sono sostenute dall’associazione che ha vinto il progetto Sprar) ha sondato il terreno. «Altri immobili pubblici da mettere a disposizione non ne abbiamo – conclude Maiorano – Proprio per questo ho contattato personalmente tutte le agenzie immobiliari di Buccinasco. Saranno loro  a capire se tra i privati c’è la volontà e l’opportunità di accogliere i profughi, affittando le loro proprietà agli enti che, attraverso un bando della Prefettura, saranno chiamati a gestire l’accoglienza dei migranti». Convinto che dei 134 Comuni di Città Metropolitana non debbano farsi carico di questa emergenza solo una 30ina di realtà, lo è anche il sindaco di Trezzano: «Credo sia corretto, a livello operativo, che tutti i Comuni si portino a livello di quelli che già ospitano migranti – spiega Fabio Bottero – È una questione di equilibri: è giusto che in base ai parametri stabiliti le amministrazioni diano ospitalità e contribuiscano all’accoglienza. Solo dopo aver uniformato la presenza di profughi nei Comuni si potrà parlare di ri-assegnazione a quei Comuni che già se ne fanno carico da tempo». Proprio a Trezzano, per esempio, sono già ospitati poco più di una ventina di profughi: una parte gestiti dai valdesi, un’altra dalla parrocchia e una terza parte dal progetto Sprar. "Stiamo lavorando per dare il nostro contributo e raggiungere i livelli di accoglienza previsti dalla Prefettura – spiega il sindaco di Gaggiano, Sergio Perfetti – Chiediamo però di farlo gradualmente, cercando di non avere impatti sul territorio che solo qui a Gaggiano conta diverse comunità straniere (7% della popolazione)».