Buccinasco, comunione della nipote anticipata: "Nessun privilegio per il boss Papalia"

Don Maurizio Braga difende la scelta: permesso accordato a tante famiglie

La parrocchia di Maria Madre della Chiesa

La parrocchia di Maria Madre della Chiesa

Buccinasco (Milano), 12 maggio 2017 - "Nessuna messa che non sia già prevista verrà celebrata, nessuna eccezione particolare è stata fatta solo per qualcuno. Questa parrocchia cerca, nel rispetto delle regole e nel limite del possibile, di andare incontro ai tempi di ogni famiglia". Don Maurizio Braga, della parrocchia di Maria Madre della Chiesa di Buccinasco, rompe il silenzio e commenta così la decisione di spostare la celebrazione della comunione di una delle nipotine di Rocco Papalia dal pomeriggio alla mattina.

Un permesso accordato non solo alla famiglia Papalia, ma a tutte quelle - una decina, spiega il parroco - che ne hanno fatto richiesta. Tre le celebrazioni in programma: sabato, domenica mattina e domenica pomeriggio. La piccola della famiglia avrebbe dovuto ricevere il sacramento nel tardo pomeriggio di domenica. Un orario proibitivo, che non avrebbe consentito a Papalia di festeggiare con tutta la famiglia. Uscito dal carcere dopo 25 anni di reclusione, Papalia è ora sorvegliato speciale, per almeno tre anni. Significa che non può uscire dai confini di Buccinasco, deve fare rientro a casa alle 19.30 e starci fino alle 7. Un obbligo che gli avrebbe impedito di celebrare la ricorrenza. Aveva, per questo, chiesto al prete di spostare la comunione della nipote di qualche ora, anticipandola al mattino. Difende la decisione di don Maurizio il sindaco Giambattista Maiorano: "Trovo decisamente pericoloso il tentativo di trasformare un momento oltre che religioso anche di intimità familiare come se questo sentimento fosse esclusiva di taluni e non di altri", ha dichiarato il primo cittadino che si schiera in difesa della parrocchia che "ha sempre partecipato alla promozione dell’educazione alla legalità".

Insomma, il sindaco vuole continuare a condurre la battaglia contro la mafia, tenendo alto il controllo sul ritorno del boss a casa, ma senza interferire nel momento religioso della famiglia: "Troverei immensamente irrispettosa l’intenzione di quanti vorrano cimentarsi a carpire immagini, sfruttando l’occasione della prima comunione di una bambina da utilizzare quale incolpevole strumento di ipocrisia", aggiunge Maiorano. Il sindaco, tuttavia, continua a esprimere forte preoccupazione per il ritorno scomodo del boss condannato per sequestro di persona, traffico di droga e omicidio. E anche in città il clima non è sereno. Gli animi non sono tranquilli, molti preferiscono non parlare neanche del rientro a casa di Papalia. Religioso silenzio.